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Antonio Anastasi, morto a Bologna il giovane fisico messinese: amava Gesù, la famiglia e la Juve

Antonio Anastasi

Ha lottato fino all'ultimo come un guerriero, con le armi delle fede, della bontà, della semplicità. Antonio Anastasi se n'è andato a trent'anni lo scorso lunedì, lontano da casa, a Bologna, dopo avere lottato per quattro anni contro un mieloma che lo aveva lentamente debilitato nel fisico ma mai nello spirito.

Il suo esempio, in un momento così delicato per tutto il mondo, può e deve servire a dare forza per capire la profondità e il senso dei passi compiuti. Antonio ha vissuto meno di quanto il suo cuore meraviglioso avrebbe meritato, ma lo ha fatto valorizzando ogni istante, senza piangersi addosso, soffrendo ma sempre con dignità. Dispensando sorrisi, pensieri, emozioni e anche fragilità di cui tutti siamo fatti.

La Juve non era l'unica passione: c'era la fisica, la musica, l'Azione Cattolica e Gesù. La sua famiglia: mamma, papà, i fratelli Francesco e Federico, gli zii e i cugini. «Sei stato il figlio che ogni genitore avrebbe desiderato, il fratello maggiore che ci ha guidati con saggezza in ogni passo - hanno scritto -. I profondi valori che hai incardinato nella tua breve vita continueranno a camminare sulle nostre gambe e saranno stella polare per il tuo figlioccio Leonardo».

L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud, edizione di Messina

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