Ha suscitato molte reazioni e forse c'era da aspettarselo. La notizia della proposta di acquisto dell'ex Hotel Riviera di Messina, che l'Agenzia del risanamento formalizzerà nella prossima settimana, è stata tra quelle che ieri ha fatto più discutere in città. E i motivi sono essenzialmente due, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola. Il primo: quell'edificio di viale della Libertà, che di fatto è abbandonato da quando lo comprò la Provincia (era l'ormai lontanissimo 1991!), è uno dei simboli dello spreco di spazi e di risorse pubbliche che la città non può più permettersi di tollerare ulteriormente. Il secondo: appena si è saputo che l'obiettivo del Comune e di A.Ris.Me è quello di ricavare 50 alloggi da destinare a famiglie baraccate, apriti cielo, ecco i tanti commenti social (qualcuno anche con venature classiste-razziste...) sul fatto che viale della Libertà è una zona “nobile” della città, che insomma non è la “location” ideale per accogliere i “brutti sporchi e cattivi” che vengono dalle aree di frangia, dalla Messina dei tuguri e delle “casette d'amianto”.