Si chiude quasi completamente il processo per i casi di assenteismo allo Iacp a Messina, l’operazione denominata “Badge sicuro”.
Davanti alla seconda sezione penale della Cassazione - ricostruisce la Gazzetta del Sud in edicola - si è celebrato infatti ieri il terzo grado di giudizio per un maxi procedimento che vedeva imputati inizialmente ottantuno impiegati dell’Istituto autonomo case popolari di Messina.
La Suprema Corte ha annullato le condanne inflitte agli imputati Giuseppe Crisafulli e Pasquale Mazzeo, le cui posizioni saranno decise in un nuovo processo davanti alla Corte d’appello di Reggio Calabria. Si riapre il caso di Giuseppa Billè, relativamente al trattamento sanzionatorio.
La Cassazione, inoltre, ha dichiarato inammissibili i ricorsi di tutti gli altri ricorrenti, in tutto 12: Barbera Maria, Denaro Valentina, Ricci Marianna, Novak Antonino, Zanghì Antonio, Colicchia Valerio Antonio, Gibilisco Carmelo, Giliberto Maurizio, Mancuso Antonio Giuseppe, Grillo Santi, Pizzi Salvatore, Versaci Tiziana.
Risale al dicembre del 2012 l’inchiesta denominata “Badge sicuro”: quattro dipendenti dell’Istituto autonomo case popolari di via Ettore Lombardo Pellegrino furono arrestati, per 54 obbligo di firma e 23 furono denunciati a piede libero. Inquietante il dato relativo alla percentuale di assenteismo riscontrato all’Iacp: 84,3%.
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