Ci contava l’Amministrazione comunale di Messina ma forse non sperava in numeri così strabilianti. In soli tre giorni, dall’8 al 10 ottobre, da quando cioè è scattata la “campagna d’autunno” contro i morosi dell’acqua, gli uffici dell’Amam hanno visto aumentare gli incassi del 276 per cento.
La paura di vedersi tagliata la fornitura idrica - si legge sulla Gazzetta del Sud in edicola - (nel caso delle utenze commerciali) o ridotta l’erogazione nei rubinetti di casa (se si tratta di utenze familiari) ha indotto molti a saldare il debito accumulato, avendo anche la possibilità di rateizzarlo.
«La linea dura paga – ribadisce il sindaco Cateno De Luca –, non vogliamo vessare nessuno, vogliamo solo che tutti paghino il giusto per pagare tutti meno». Ed è la linea d’azione che si è deciso di attuare, pur tra inevitabili polemiche e proteste. Ci sono stati casi di complessi condominiali che non hanno versato per anni le rate previste dalle bollette, all’insaputa dei singoli condomini.
Ci sono stati esercizi commerciali e importanti strutture ricettive che non hanno versato neppure un euro negli ultimi dieci anni, adducendo come giustificazione il fatto che “nessuno ha mai segnalato” la morosità. Il raffronto tra i giorni della prima decade di ottobre è emblematico, si arriva a 1 milione 26 mila euro se si tiene conto delle rateizzazioni sottoscritte.
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