Sei vittime in cinque mesi. Quattro delle quali giovanissime. Tre sulla stessa strada, dove non sono mancati altri gravi incidenti. È un bollettino di guerra, quello che il 2019 consegna, ad oggi, ad una città di Messina che continua a piangere i propri figli caduti sull'asfalto.
C'è un'inchiesta in corso per far luce sull'ultimo episodio di questo nefasto elenco, la morte della 14enne Aurora De Domenico, sabato sera, a Ganzirri. Oggi alle 13 il sostituto procuratore Roberta La Speme conferirà l'incarico al medico legale per l'esame autoptico. C'è un'inchiesta e c'è, ovviamente, un indagato, anche lui giovanissimo, 22 anni nemmeno compiuti.
Una 14enne che non c'è più, un 16enne, il fratello, che ha vissuto qualcosa di insopportabile per chiunque, un 22enne che porterà su di sé un orribile fardello per sempre. Drammi su drammi, per i quali è bastato un attimo. Pochi secondi. E poi nulla sarà come prima.
«Un'estate tragica», la definisce l'Associazione italiana familiari vittime della strada, presieduta dalla messinese Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, che in strada perse 22 anni fa la figlia Valeria e da allora conduce una battaglia. Ieri ha inviato un'accorata lettera al prefetto Maria Carmela Librizzi. Chiedendo che si faccia qualcosa.
I cinque casi precedenti
27 marzo: Vittoria Gatto, 69 anni, precipita con l'auto in una scarpata sui colli Sarrizzo.
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