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Taormina, il "marchio" della mafia non solo sui dolci: il fenomeno è esteso

"Rimuovere quei nomi dai nostri dolci? Se verrà fatto un provvedimento da parte del Comune che a Taormina vale per tutti e in qualsiasi ambito, nessuno escluso, lo rispetteremo senza alcun problema. Certamente però non potranno esserci delle eccezioni".

Così la famiglia Chemi, e dunque la pasticceria “Roberto”, finita in questi giorni al centro delle polemiche per la presenza nella propria vetrina di dolci chiamati i “mafiosi al pistacchio” e “cosa nostra alle mandorle”, prende posizione sulla richiesta che potrebbe arrivare dal Comune di Taormina di togliere quei nomi della discordia. Il sindaco di Taormina si è schierato contro l'accostamento della mafia ai dolci.

L'edizione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione cartacea della Gazzetta del Sud - edizione Sicilia.

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