Hanno fatto quasi tutti scena muta gli indagati nell'ambito dell'operazione antidroga della polizia battezzata “Tunnel” che, venerdì mattina, ha portato all'esecuzione di 12 ordinanze di custodia in carcere nei confronti di esponenti di spicco e fiancheggiatori appartenenti ad una cellula criminale dedita al traffico di droga, radicata nel rione di Mangialupi, a Messina. Tutti tranne l'albanese Rito Mecaj, che nel corso del faccia a faccia di ieri, ha esposto la sua versione dei fatti e si è detto estraneo alle accuse mosse dalla Procura. Molto meno è durato l'interrogatorio di garanzia degli altri 10 arrestati, visto che hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Anche Antonino Ieni, detenuto nella casa circondariale di Barcellona, è rimasto in silenzio. Quanto alla posizione dell'albanese Mecaj, stando alle indagini effettuate dalla Squadra mobile, avrebbe partecipato in maniera «fattiva e consapevole» all'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola.