Il suo fu definito un “tradimento”. Nei confronti di quella giustizia con cui aveva deciso di collaborare, tutelato in una località protetta. E invece per Gaetano Barbera, 48 anni, è arrivata una nuova condanna: 5 anni e 4 mesi, inflitti dal giudice Maria Vermiglio, oltre ad una multa di 14 mila euro.
Barbera, a seguito delle indagini coordinate dai sostituti procuratori della Dda Liliana Todaro e Maria Pellegrino, era finito di nuovo in carcere a Messina nel marzo scorso perché, nella località in cui si trovava grazie alle sue dichiarazioni che vengono giudicate dal 2013 «puntuali, attendibili e perfettamente riscontrate», aveva di fatto ripreso a delinquere.
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