Una grossa vincita alla lotteria può cambiare la vita, ma non sempre in meglio. Lo sa bene una cinquantacinquenne messinese che dopo vent'anni di battaglie legali, rinvii, speranze, delusioni e tante lacrime si ritrova a mani vuote, senza aver mai incassato un soldo.
«La mia vita è distrutta, quello che mi è successo la ritengo un'ingiustizia», dice in lacrime la donna. Recentemente ha saputo che deve pagare anche oltre 30.000 euro per le spese di giudizio di primo e secondo grado. Un pomeriggio di dicembre del 1998 era entrata in una rivendita di tabacchi della provincia acquistando un biglietto della lotteria “Gratta e Vinci”. Grattando la patina del tagliando erano affiorate quattro farfalle che valevano una vincita da un miliardo di vecchie lire. Quei segni significavano l'avverarsi di sogni e desideri per la sua famiglia e le persone più care.
L'articolo nell'edizione di oggi della Gazzetta del Sud - Messina
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