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Corrispondenza non recapitata, indagati 6 dipendenti delle Poste di Messina

Sono sei gli indagati nell'inchiesta sulla corrispondenza non recapitata, condotta dalla procura di Messina. Interruzione di pubblico servizio è l'accusa contestata a vario titolo dal sostituto procuratore Antonio Carchietti che ha chiuso le indagini inviando i relativi avvisi di conclusione delle indagini preliminari a Alfio Chiarenza, Angela Cingari, Marco Ciraolo, Domenico Giacoppo, Carmela Perrone e Giuseppe Scarcella.

Si tratta di dipendenti delle Poste. Il magistrato contesta il mancato recapito dei plichi postali ai destinatari con la giustificazione - mediante la compilazione del modello 24 B cioè l'adesivo applicato sui plichi che riporta le possibili cause del mancato recapito - che non erano rintracciabili. In particolare, sarebbe stata fatta figurare come posta non recapitabile, corrispondenza che, secondo la procura, poteva essere consegnata ai destinatari indicati nella busta.

La procura ha ipotizzato anche la tentata truffa in relazione al tentativo di conseguimento dei premi di produzione "in virtù del solo apparente 'smaltimento' della corrispondenza". L'indagine della squadra mobile è iniziata nel 2016 ed è andata avanti per oltre un anno con sequestri di corrispondenza in parte destinata al macero ed in parte da restituire al mittente. L'inchiesta alla fine di maggio ha portato alla sospensione dalle funzioni, per quattro mesi, di tre funzionari ed un portalettere.

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