Si ridimensiona ancora una volta l'inchiesta sulle “talpe” al Palazzo di giustizia di Messina. La Cassazione, nell'ottobre del 2018, aveva deciso che era necessario rifare il processo d'appello ma a Reggio ecco il ridimensionamento di una condanna e tre “conferme” di pena. In questa indagine sono rimasti coinvolti l'ex comandante del Nucleo mobile della Guardia di Finanza di Messina, Francesco Giusti, gli investigatori privati Matteo Molonia e Antonino Brigandì, il maresciallo dei carabinieri Antonio Scaletti, il maresciallo della Finanza Giovanni Duca, e il vice commissario della Polizia, Augusto Sturiale. Per quel che riguarda i reati iniziali contestati a vario titolo, si andava dal peculato al falso, dalla rivelazione di segreto d'ufficio al favoreggiamento, e c'erano agli atti anche alcuni casi di presunta corruzione. Ieri la Corte d'appello di Reggio ha assolto Molonia e Brigandì con formula piena, ovvero «perché il fatto non costituisce reato», dall'unica accusa che era rimasta in piedi a loro carico, ovvero “accesso abusivo allo Sdi”, che è il sistema informatico delle forze dell'ordine. L'articolo completo sulla Gazzetta del Sud - edizione di Messina in edicola.