Gli amministratori di condominio chiedono un immediato confronto con l'amministrazione comunale di Messina per affrontare i numerosi nodi irrisolti relativi all'imminente avvio del servizio di raccolta differenziata porta a porta nei quartieri della città.
«L'ordinanza sindacale che introduce la differenziata - recita la lettera inviata da alcuni amministratori di condominio - ha destato non poche perplessità sulla sua effettiva realizzabilità a tanti concittadini ma sopratutto ai professionisti del settore. Per tali motivi, nel rappresentare la succitata categoria, abbiamo
deciso di inviare quest’appello all'Amministrazione comunale».
«Dichiariamo fin da subito di essere favorevoli, al percorso virtuoso intrapreso, ma a pochi giorni dal previsto avvio, molti punti nodali rimangono nebulosi, confusi, e generici posto che, con molta probabilità, si creeranno ritardi e disservizi che potrebbero rendere inevaso, quello che è certamente uno step necessario per la città», spiegano.
«Da una prima lettura dell’ordinanza appare che i condomini dovranno ospitare , in locali di proprietà comune, i bidoni della netturbe, e ogni giorno agli orari prestabiliti, questi ultimi dovranno essere messi a disposizione degli operatori della ditta incaricata della raccolta».
«Molti degli stabili non hanno locali preposti ad ospitare i bidoni delle dimensioni necessarie alla raccolta dei rifiuti di un intero condominio (5 mastelli ogni 10 unità abitative), né hanno personale adeguato alle proprie dipendenze per potere cooperare con gli operatori della raccolta. La stragrande maggioranza dei condomini (circa l’80%) ha una ditta esterna che provvede alla pulizia di scale, androni, e parti comuni, con personale che si reca presso lo stabile per non più di uno/due giorni la settimana, servizio che, peraltro, per la concorrenza al ribasso, viene svolto in meno di un’ora».
«Appare difficile immaginare che i condomini riescano ad organizzarsi in tempo utile per cooperare come richiesto dall'ordinanza con l’azienda che gestirà la raccolta dei rifiuti. Ed ancora tutto da scoprire come dovrà essere fatta la raccolta nei condomini privi di locali condominiali adatti (che sono la maggioranza dei condomini del centro cittadino), per i quali tutto viene rinviato alla concertazione con i singoli amministratori».
«Altro punto che è stato affrontato con estrema superficialità è quello che riguarda gli oneri e le responsabilità che vengono poste in capo all’amministratore. La nostra percezione è che nel redigere l’ordinanza si sia preso come modello la figura dell’amministratore condomino non professionista. Ed infatti è del tutto improbabile che un professionista che amministra diversi condomini in tutta la città possa vigilare sulla corretta differenziazione dei rifiuti».
E ancora: «La raccolta differenziata, così come congegnata, finirà per aumentare i costi di gestione della res condominiale, ed il risparmio della tassa sui rifiuti sarà solo apparente perché, per fare fronte a tutti tali nuovi obblighi, il condominio dovrà fare ricorso a ditte di servizi con evidenti aggravi di gestione. Si creeranno anche notevoli problemi di cassa per i condomini, che a questo punto hanno già approvato i bilanci preventivi per l’anno 2019».
«L’applicazione della sanzione all’intero condominio, infine, è un ulteriore elemento che rischia di rendere invisa questa riforma della raccolta. Per tutte queste considerazioni - conclude la missiva - chiediamo all’amministrazione comunale di posticipare l’avvio della procedura, di aprire un tavolo di confronto con noi professionisti e poter sciogliere tutti i nodi e dubbi».
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