Processo "Totem" a Messina, il boss di Giostra Luigi Tibia chiede la ricusazione del giudice
E' ripreso ieri mattina, nell'aula bunker del carcere di Gazzi, il processo scaturito dall'operazione “Totem”, l'inchiesta che nel giugno 2016 si era concentrata sugli interessi del gruppo mafioso di Giostra sulla cosiddetta “industria del divertimento”: ristoranti, discoteche, gioco d'azzardo, scommesse, corse di cavalli. Il tutto sotto la guida del boss reggente del clan, Luigi Tibia. E sono stati proprio i legali di Tibia e di altri accusati al processo a “regalare” un nuovo colpo di scena, dopo quello che ha visto entrare nella partita un collaboratore di giustizia, Gianfranco Bonanno: la richiesta di ricusazione del presidente del collegio della seconda sezione penale, il giudice Mario Samperi. Secondo gli indagati, in sostanza, il processo andrebbe sospeso perché il giudice, in un altro procedimento, aveva già valutato l'esistenza del gruppo criminale di Giostra.