Carcere “duro”. Lo ha deciso il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede su richiesta della Distrettuale antimafia per il boss messinese Vincenzo Romeo, ritenuto il “vertice” del gruppo mafioso Romeo-Santapaola smantellato dall'operazione Beta. Una cellula che governava la città con rapporti nel “mondo di mezzo” e una “diretta discendenza” con il clan catanese dei Santapaola, anche per parentela diretta. Romeo, che da un paio di giorni è quindi al “41 bis”, ed è assistito dagli avvocati Antonello Scordo e Tommaso Autru Ryolo, per i fatti della Beta è stato già condannato in primo grado, in abbreviato, nell'ottobre scorso a 15 anni 2 mesi e 20 giorni di reclusione. La sentenza è del gup Carmine De Rose, che nelle sue motivazioni ha tratteggiato la sua figura e quella del gruppo mafioso. Per saperne di più leggi la versione integrale dell’articolo su Gazzetta del Sud – edizione Messina in edicola oggi.