Il trend è costante ed inesorabile. Ed offre la fotografia più desolante della città. Racconta di una Messina che continua a spopolarsi, che è sempre più vecchia, in cui si fanno sempre meno figli. I numeri, crudi e crudeli, li sciorina il Bilancio demografico comunale 2018, redatto dall’Ufficio statistica di Palazzo Zanca. E dicono che, al 31 dicembre scorso, gli abitanti di Messina sono 232.555 (111.558 maschi e 120.967 femmine), con un costante decremento: -1.738 abitanti (-0,7%) rispetto al 2017 e addirittura -10.359 unità (-4,3%) dall’anno 2011. In sostanza, è come se Taormina nel giro di sette anni non avesse più nemmeno un abitante.
I residenti stranieri sono 12.265, in leggera crescita rispetto all’anno precedente (+380 unità), pari al 5,27 % della popolazione totale. Sono provenienti da 116 Paesi diversi (7 in più rispetto al 2017) e di questi il 13,67% è nato in città (1.702 unità). La provenienza prevalente è dal continente asiatico (57,4%), mentre le comunità maggiormente presenti sono quella srilankese (4.048 unità), quella filippina (2.365 unità) e la rumena (1.629). La comunità più giovane, tra quelle maggiormente presenti, è quella nigeriana, con età media di 21,1 anni.
Nell’anno 2018 gli iscritti in anagrafe per nascita sono stati 1.674 (885 maschi e 789 femmine) in diminuzione rispetto al 2017, -134 nati pari al -7,4%. La classe d’età prevalente della madre al parto è 30-34, seguita dalla classe 35-39. Il 66% dei nati del 2018 è nato all’interno del matrimonio.
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