«Ennesima tragedia annunciata, l’ennesimo incidente mortale causato dai rischi del transito autostradale a doppio senso in unica corsia. Da anni aspettiamo la sistemazione di una frana e la messa in sicurezza almeno del tratto Giardini- Taormina- Roccalumera -Tremestieri. Altro che svincoli e promesse false! Forse è arrivato il momento di scendere in piazza». È l’amaro sfogo dell’ex consigliere provinciale Tony Muscarello, di Alì Terme, dopo che si era sparsa la notizia, avantieri, dell’ultimo morto sulla A18 Messina Catania. Un’autostrada a rischio, battezzata “autostrada della vergogna” da un gruppo di giovani di Roccalumera, che intende incontrare i vertici del “Cas” per protestare contro le criticità che, giornalmente, paralizzano la libera circolazione e che mettono a rischio l’incolumità degli automobilisti in transito. Adesso la protesta è corale. I pendolari, coloro che quotidianamente devono far uso dell’autostrada e che rischiano di non arrivare sul posto di lavoro, hanno contestato le promesse dei dirigenti del “Consorzio autostrade siciliane” perché i pericoli sono sempre lì, sempre gli stessi: asfalto bucherellato, bitume distrutto, doppio senso di marcia anche in galleria, la frana di Letojanni, segnaletica quasi inesistente. Leggi l'articolo completo su Gazzetta del Sud - edizione Messina in edicola oggi.