Momenti di grande apprensione l’altro pomeriggio a Palazzo Piacentini per l’irruzione di un uomo che dopo aver eluso i controlli di sicurezza con uno stratagemma è corso poi a rifugiarsi nell’ufficio del presidente della sezione penale della Corte d’appello Alfredo Sicuro, al primo piano, “barricandosi” per pochi minuti all’interno. Solo grazie alla prontezza di riflessi di uno dei carabinieri in servizio al nucleo di sorveglianza del tribunale tutto si è concluso nel migliore dei modi: il militare che ha inseguito l’uomo sin dall’ingresso principale lo ha immobilizzato e arrestato.
Si tratta del 37enne Letterio Naccari, che intorno alle tre del pomeriggio si è presentato all’ingresso del “Palazzaccio”, mostrando un tesserino di riconoscimento come sottocapo di II classe della Guardia Costiera, e ha affermato di avere appuntamento con un magistrato. Mentre i carabinieri e gli addetti alla sorveglianza stavano verificando la sua identità l’uomo è improvvisamente e inspiegabilmente fuggito verso l’interno e s’è diretto verso la grande rampa di scale dell’atrio che porta al primo piano.
Nella concitazione generale i militari lo hanno inseguito mentre l’uomo saliva frettolosamente le scale per scappare. Naccari ha quindi “imboccato” il corridoio di sinistra del primo piano e probabilmente ha provato ad aprire alcune delle porte che ha trovato sul suo cammino, fino ad arrivare nel corridoio che ospita gli uffici dei giudici della Corte d’appello, dove ha spalancato quella che immette nella stanza del presidente Sicuro. In quel momento il magistrato era assente però c’era una tirocinante che s’è letteralmente terrorizzata vedendo l’uomo piombare dentro e poi chiudere a chiave la porta.
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