Un comizio con qualche dichiarazione un po' sopra le righe, quando governava il centro ionico di Fiumedinisi, nel 2012, è costato una condanna per diffamazione all'attuale sindaco di Messina Cateno De Luca. Poco fa il giudice monocratico del tribunale di Messina lo ha condannato al pagamento di una multa di 1800 euro, oltre alle spese processuali e al risarcimento nel futuro processo civile.
A citarlo in giudizio erano stati nel 2012 tre abitanti di Fiumedinisi, proprietari di alcuni terreni e abitazioni nei pressi dell'area che il sindaco avrebbe voluto riqualificare con i fondi europei, vicenda per la quale fu poi indagato e arrestato dalla Procura di Messina.
In due comizi pubblici, dal titolo emblematico "Nomi e cognomi", tenuti a Fiumedinisi tra il marzo e l'aprile del 2012 dopo essere stato scarcerato, ripresi e ritrasmessi da una tv locale, De Luca li definì tra l'altro "confraternita di farisei e traditori della Sicilia", "calunniosi accusatori", "imbroglioni", "bastardi".
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