C’è perfino un’auto incendiata per un credito non riscosso tra le carte dell’operazione “Beta 2”. Ne parla diffusamente il gip Mastroeni quando nell’ordinanza di custodia tratta l’argomento “Atti intimidatori e punitivi”, e lo lega alle rivelazioni del pentito Grasso. "In particolare - scrive il gip - il collaboratore riferiva di un episodio riguardante l’incendio di una autovettura riconducibile all’arch. La Spina Pasquale. Tale attentato sarebbe stato posto in essere proprio dai fratelli Lipari su input di un medico - identificato in Luppino Giuseppe -, che era creditore del La Spina".
La versione integrale dell'articolo è disponibile sull'edizione della Gazzetta del Sud - edizione di Messina.
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