Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Che arte della gioia, il cinema! Al Taormina FilmFest la serie Sky Original diretta da Golino

Un testo dall'iter editoriale travagliato – rifiutato dagli editori per anni, scritto nel 1976 e pubblicato dopo la morte dell’autrice – fece scandalo per il suo contenuto di verità, perché parlava di formazione e sessualità femminile. Oggi quel testo, «L'arte della gioia» di Goliarda Sapienza (Einaudi), dopo aver ottenuto il suo riscatto in Italia e nel mondo, è diventato una serie Sky Original diretta da Valeria Golino e proposta al cinema fra maggio e giugno in due parti per Vision Distribution. Dopo la presentazione a Cannes e il successo in sala, i primi due capitoli della storia sono stati riproposte ieri al Taormina Film Festival nella sezione “Officina Sicilia”. Presenti la Golino con le protagoniste Tecla Insolia e Jasmine Trinca, il co-regista Nicolangelo Gelormini, la produttrice Viola Prestieri e il montatore Giogiò Franchini. Come nelle pagine della grande scrittrice catanese, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, il film racconta la storia di Modesta (Insolia) una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore, ed è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, rifiutando le regole della società oppressiva e patriarcale che la circonda. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora (Trinca). Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti (Valeria Bruni Tedeschi), dove si renderà indispensabile, ottenendo sempre più potere nel palazzo. Un volume corposo, di una complessità erudita che la Golino – che sarà protagonista oggi di una lezione di cinema condotta dal giornalista Enrico Magrelli – ha accolto con vivo interesse immergendosi per quattro anni nella mente e nella personalità dalle tante sfaccettature di Goliarda Sapienza: «Ci siamo dovuti confrontare con un grande magma: un libro fluviale e pieno di contenuti, stili e fantasia di quell’anima complessa che era l’autrice. Riuscire a dare un senso alle pagine sullo schermo è stato lungo e faticoso, ma anche bello e totalizzante». Per Tecla Insolia, originaria di Solarino, nel Siracusano, il ruolo di Modesta ha rappresentato un ritorno a casa: «È stato entrare in contatto con qualcosa che è in me da sempre. Mi sento più siciliana che toscana, in casa si parla italiano, ma si litiga molto in dialetto. Ho un legame profondissimo con questa terra e il romanzo lo rappresenta in tutti i modi». Nel cast anche l’attore di Nizza di Sicilia Guido Caprino e il ragusano Giuseppe Spata. Prodotto da Sky Studios e da Prestieri per HT Film, arriverà su Sky nel 2025 ed è già in cantiere una nuova stagione, sulla seconda parte della storia, corrispondente all’età adulta della protagonista. Grande serialità e narrativa siciliana anche con la proiezione di due episodi della fiction «Vanina – Un vicequestore a Catania», dai romanzi della netina Cristina Cassar Scalia (Einaudi), diretta da Davide Marengo, alla presenza della protagonista, l’attrice di Menfi (Agrigento) Giusy Buscemi, e del produttore Carlo Degli Esposti, che stasera riceverà il Cariddi d’oro alla carriera. Nella giornata di ieri anche il nuovo film di Amos Gitai «Shikun», già presentato alla Berlinale. Un intreccio fra le storie di venti personaggi di un residence nel deserto israeliano che, rifacendosi a «Il rinoceronte» di Ionesco e al teatro dell’assurdo, affronta un discorso sociale sull’Israele di oggi, coerentemente con le posizioni critiche del regista nei confronti del governo del suo Paese. In serata il film d’apertura, in prima mondiale al Teatro Antico, «Saint Claire», thriller onirico girato negli Stati Uniti della regista italiana Mitzi Peirone, presente al festival con le protagoniste Bella Thorne e Rebecca De Mornay.

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