Una celebrazione del passato guardando al futuro. La prima giornata del Taormina Film Festival si apre all’insegna della grande commedia italiana, fra grandi nomi e giovani talenti che ieri sera al Teatro Antico, con i premi dei Nastri d’Argento, hanno inaugurato un’edizione storica, la settantesima, diretta da Marco Müller.
«Guardando alla storia del festival e alla sua nascita in un’arena all’aperto di Messina nel 1955 (L’Irrera al Mare, ndr) si capisce che è stato forte quando si apriva con i Nastri d’argento – ha detto Müller in conferenza stampa – . Quindi ho pensato che per ripercorrere la storia del festival bisognava convincere il Sindacato nazionale dei Giornalisti Cinematografici italiani a tornare a Taormina, lanciando un’altra volta una cerimonia che da sempre aveva creato un bel momento di sconfinamento tra il cinema italiano e internazionale. Questa dovrebbe essere oggi la forza di Taormina».
Un segnale importante quindi la presenza dei Nastri e soprattutto dei “re della commedia” Christian De Sica e Carlo Verdone, sulla scena cinematografica con centinaia di film all’attivo, e fortemente rappresentativi del palmarès che i Giornalisti Cinematografici dedicano alla commedia da ben 15 anni.
Con la loro tipica simpatia e verve comica, i due artisti, che proprio a Taormina avevano ricevuto i primi premi della loro carriera – De Sica come rivelazione dell’anno per «Giovannino» (1976) di Paolo Nuzzi e Verdone per il suo debutto cult «Un sacco bello» (1980) – si presentano come ex compagni di liceo, uniti da un baratto sui compiti di latino e greco, in un periodo in cui il cinema non era parte dei loro progetti di vita. Ma con due giganti alle spalle come Vittorio De Sica e Mario Verdone la scelta diventava quasi obbligata.
«Questo premio voglio dedicarlo agli attori comici che come me hanno subito critiche dure per anni da alcuni giornalisti – ha detto De Sica – e ringrazio il Sindacato per aver pensato a noi che siamo anche cognati».
E a proposito del progetto annunciato da tempo del film «I due cognati», Verdone replica: «Dobbiamo affrettarci perché siamo dei veterani!». «Prendere un Nastro dopo 40 anni di carriera fa piacere – continua – . Le lodi aiutano sempre a stimolare la creatività, sono delle frustrate per la creatività».
Oltre alle ultime due stagioni della serie «Vita da Carlo», Verdone ha annunciato infatti il ritorno al cinema con un nuovo film. De Sica invece tornerà a Natale con la commedia «Cortina Express» e girerà un adattamento cinematografico del romanzo «I Fannulloni» di Marco Lodoli. Due modi diversi di fare commedia, ma lo stesso sguardo attento, critico, ironico su vizi e virtù dell’italiano medio, e per entrambi, uno sguardo al passato, alla comicità cult di Totò e Fabrizi; ma anche di Tognazzi, Manfredi, Villaggio, capisaldi della storia della commedia italiana, da far conoscere alle nuove generazioni.
Sguardo al presente col Nastro a Giovanni Veronesi per aver rilanciato la commedia romantica nel suo «Romeo è Giulietta». Il regista toscano è stato premiato assieme a Pilar Fogliati e Maurizio Lombardi, migliori attori di commedia dell’anno. Undicesimo Premio Nino Manfredi – promosso dal Sindacato con la famiglia del grande attore ciociaro e consegnato dal figlio Luca (regista) – alla strepitosa Emanuela Fanelli per «C’è ancora domani» di Paola Cortellesi e a Claudio Bisio per l’esordio registico con la toccante storia sulla Shoah «L’ultima volta che siamo stati bambini». È stata proiettata l’ultima apparizione pubblica di Manfredi a Taormina, un giorno prima di tornare a Roma e ammalarsi. Il grande attore disse: «Io l’anno prossimo non ci sarò, ma voi continuate a venire».
Nastro speciale a Giuseppe Tornatore, che ha aperto la serata di ieri con uno speciale contributo video (sarà al festival il 20 luglio), ricordando il suo legame con Taormina e i Nastri: il primo Nastro lo vinse come regista emergente per «Il camorrista» nell’87 e a Taormina annunciò la realizzazione di «Baaria». Riconoscimenti anche per Margherita Buy, protagonista di varie commedie di successo, che quest’anno ha esordito alla regia col film «Volare», e a Luca Barbareschi, regista, produttore e interprete principale di «The Penitent», una critica al politically correct e ai lati negativi del giornalismo, scritta dal grande drammaturgo americano David Mamet.
Tra cinema e serialità il Nastro all’attore palermitano Alessio Vassallo come protagonista delle fiction Palomar tratte dai romanzi di Camilleri, e al cinema dal 18 luglio con la commedia «Indagine su una storia d’amore» di Gianluca Maria Tavarelli, ovvero l’amore al tempo dei reality show. «Sono felicissimo che venga celebrata la commedia – ha detto Vassallo – . Camilleri sosteneva che questo genere fa paura perché ci mette davanti allo specchio, perché puoi sopportare tutto, ma non che si rida di te e delle tue disgrazie».
Sempre binomio fra piccolo e grande schermo col Premio Guglielmo Biraghi a Beatrice Grannò («Doc – Nelle tue mani» e la seconda stagione di «The White Lotus», girata proprio a Taormina), e a Nicolas Maupas («Mare fuori», «Un professore»).
Caricamento commenti
Commenta la notizia