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Messina, il racket e il coraggio della denuncia in un film che parla solo messinese

Il vero leit motiv di “Kidnapped - Colpiti al cuore” è però l’amore verso i propri cari

Un noir, ma non solo. In “Kidnapped – Colpiti al cuore”, il leitmotiv della nuova pellicola cinematografica scritta e diretta dall’attore messinese Salvo D’Angelo e proiettata al cinema Apollo nei giorni scorsi, è l’amore per i propri cari. Che guida le azioni dei protagonisti dall’inizio alla fine del film.
Ispirato al thriller di Cinzia TH Torrini “Kidnapping - La sfida”, il progetto, tutto messinese, firmato Giaguaro Film, racconta del sequestro dell’undicenne Martina, figlia dell’ex mafioso Mario Polizzi – interpretato dall’attore Lillo Scipilliti –, preso di mira dai clan a cui apparteneva per non aver più pagato il racket e per aver convinto altri imprenditori a fare lo stesso. Ma quando scoprirà che il boss locale Calogero Mancuso ha coinvolto nel rapimento Michele Croce – alias l’attore Salvo D’Angelo –, Polizzi deciderà di agire allo stesso modo, rapendo la sorella Francesca di 13 anni.
«Il calore del pubblico in sala ci ha molto colpito – afferma D’Angelo –, siamo davvero contenti che il film abbia riscosso questo consenso. La nostra forza è quella di essere una squadra. Sul set, siamo come una grande famiglia, nella quale non c’è posto per gelosie o invidie. E non è scontato in questo ambiente. Ci divertiamo e cerchiamo di dare il meglio di noi stessi».
Il film è interamente girato nella città dello Stretto, della quale esalta le bellezze e le peculiarità. D’Angelo, premio alla carriera “Messina Cinema 2018”, è anche produttore della nuova pellicola insieme all’attore Enzo Sofia.

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