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Cissè: "Vogliamo riportare il Messina dove merita. Ma ora l'obiettivo è salvarci e rimanere in Serie C"

Il giorno di Doudou Cissè a Messina. L'ad del gruppo Aad Invest, che ha rilevato il club biancoscudato, ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa in merito all'acquisizione dell'Acr Messina. Cissè ha incontrato il sindaco Federico Basile a palazzo Zanca e ha sottolineato:

"La trattativa con Sciotto è iniziata nel mese di giugno. Vogliamo riportare Messina dove merita. Abbiamo un gruppo che scopre talenti con diversi partner coinvolti e Gem (Global Emerging Markets)negli Stati Uniti. Vogliamo creare un progetto solido e durevole. Da qualche giorno stiamo ragionando su come organizzare la società, ma ora obiettivo principale è salvare la squadra e rimanere in serie C. Ci siamo assunti diversi impegni per arrivarci e un a volta che il mercato sarà finito, lavoreremo su cosa fare in futuro. Ieri siamo andati a vedere dei campi per il settore giovanile, fra un mese che ci sarà un gruppo che verrà a valutare come rinnovare l'impianto. Oggi siamo soci di maggioranza, Sciotto ha il 20%. Procederemo insieme. Dovevamo capire cosa è successo nel passato e ci siamo incontrati per capire come muoverci".

"Occorrerà un poco di tempo per riqualificare tutto. Dovremo parlare con le istituzioni per parlare di strutture e progetto. Vogliamo fare salire la squadra a livello superiore e migliorare anche la crescita collettiva dei giovani. I giovani si allenano lontano da Messina e devono tornare qua a farlo. Vogliamo stabilizzare il club".

I problemi con Deinze

"Da quattro mesi abbiamo avuto dei problemi con Gem. Sono io che ho voluto fermare l’acquisto del Deinze, non volevo comprarlo e sono loro che mi hanno cercato per salvare il Club. Se si vuole comprare qualcosa e se ogni giorno ci sono insulti nei miei riguardi, anche le autorità a Deinze mi hanno insultato e mi hanno detto scimmia. Mi sono alzato e ho detto rimanete nella vostra merda. Tutto ciò che avete letto sui giornali sul Deinze è totalmente falso. Da più di un mese il club è in bancarotta e non avendo deciso di salvare il club, la bancarotta è stata ufficializzata da qualche giorno. Dobbiamo pagare tutti gli stipendi dei tesserati che non sono stati pagati e i debiti sono del gruppo che c’era prima. Abbiamo un processo con le istituzioni belghe e i giapponesi. E’ un loro problema, ormai non è più il mio: oggi sono focalizzato soprattutto sul Messina. La società Golf ha contattato un istituto bancario e grazie al sostegno di alcune famiglie finanziamo il club. Gem negli Stati Uniti sarà qualcosa che verrà dopo. Ci hanno finanziato con 75 milioni di euro. Questi soldi arriveranno a partire dal mese di giugno. I primi 75 milioni sono già attivi con un contratto che abbiamo stipulato da settembre".

Il sogno della Serie A

"Saranno quotate in borsa le società che abbiamo in Usa e Canada e una parte dei ricavi saranno impiegati sul Messina e vorremmo anche sulle strutture. Vogliamo rinnovare il club e quando saremo in serie A vi aspettiamo per riempire lo stadio". E ancora: "Non ho giocato a calcio, ma a basket, non provengo da una famiglia di milionari ma vengo dal popolo, dalla gente comune. Ho realizzato il mio sogno nella professione, oggi il mio sogno è di portare in alto il Messina".

Un calcio ai debiti

"Il passato è passato, il club ora ha debiti e abbiamo già iniziato a pagarli. Messina è stata sempre con alti e bassi sul piano economico. Questo ora deve finire. Prima di promettere dobbiamo pagare i debiti e il club non ha una buona posizione finanziaria. Non siamo qua per speculare, per rivendere. È un progetto a lungo termine".

Risvegliare la passione

"I giocatori erano sfiduciati e avevano solo bisogno di capire quanto sono forti e apprezzati. Grazie ai tifosi che sono venuti ieri sera a parlare con loro e oggi hanno parlato con me: erano felicissimi di questo. Messina ha un grande potenziale per numero di abitanti, per storia, bisogna risvegliare la passione. Qui ci sono state grandi partite in Serie A, parlavo con Vincent Candela, perché a Messina c'erano 40mila tifosi allo stafio. Vogliamo diventare - ha detto Cissè - la prima città calcistica in Sicilia".

Le rassicurazioni: "Qualunque cosa accada saremo qui per diversi anni"

"Abbiamo dato 2,5 milioni alla famiglia Sciotto, 1.5 sono i debiti che dobbiamo coprire. Se si dovesse scendere? Sono appena arrivato, non me ne vado così presto. Ho parlato con capitan Petrucci, anche se scendiamo, ma credo di no, andremo avanti. Qualunque cosa succede noi saremo qui per diversi anni. Se avete una casa che mi possa accogliere ne sto cercando una. Da giovedì ho controllo sul conto bancario, prima era la famiglia Sciotto. Devo ancora andare in banca per firmare, poi con la copia del conto dimostreremo che potremo pagare tutti i debiti. Tutto sarà pagato alla data prevista. Da stamattina abbiamo pagato 100 mila euro di debiti che avevamo. Pian piano faremo tutto"

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