Fase delicatissima in casa Messina, di forte incertezza in campo e fuori, coi prossimi giorni che potrebbero essere decisivi.
A cominciare dalla situazione societaria, con la AAD Invest che non ha rispettato gli impegni indicati in fase di preliminare e l’attuale proprietà che potrebbe scegliere soluzioni diverse per chiudere la stagione. C’è l’ipotesi Bonina, quella che sembra più concreta e anche vista di buon occhio dalla maggior parte della tifoseria, ma non solo. Bisognerà capire se ci saranno i margini per arrivare alla chiusura e da quali basi si partirà per raggiungere un eventuale accordo.
Attenzione però a quello che potrebbe accadere sul piano tecnico. Andato via l’esperto Giuseppe Pavone, che senza nemmeno salutare ha lasciato lo Stretto come se non avesse nessuna responsabilità per l’organico scadente allestito, sono rimasti deserti operativi in seno all’organigramma dirigenziale. Che vanno colmati, necessariamente, per potere sperare di salvare la baracca. Servirà un vero miracolo per la salvezza diretta, ma ciò che (non) c’è oggi non basta nemmeno a essere competitivi per i playout. Chi pensa di potere ancora godere di ulteriori scorte di fiducia, o è in malafede o non si rende conto.
In questo contesto, occhio alla posizione di Giacomo Modica, tutt’altro che salda. L’allenatore non sarebbe più convinto di andare avanti, ma il problema reale sembra stare nella “formula”. Eventuali dimissioni lo priverebbero di potere allenare altrove in caso di successiva chiamata, si potrebbe allora imboccare la strada del licenziamento “pilotato”, cioè con rinuncia agli emolumenti futuri previsti da contratto, ma in questo caso i problemi sarebbero nei tempi: la norma prevede, infatti, che solo se un allenatore viene esonerato prima del 20 dicembre potrà nuovamente tesserarsi per altre società, anche della stessa categoria o girone, durante la stagione in corso. Si arriverà a un accordo tra le parti? O Modica resterà, cercando il miracolo accanto ai suoi ragazzi, per i quali sarebbe rimasto dopo le dimissioni annunciate e rientrate dopo meno di 24 ore nel post-Casertana? La risposta arriverà nelle prossime ore, ma in questo momento non è certo che ci sarà il tecnico di Mazara nell’ultima gara della stagione a Potenza.
La squadra cerca comunque di compattarsi e trovare le forze necessarie, soprattutto mentali, per onorare la prima di ritorno, se non altro per quei tifosi meravigliosi che da ogni parte hanno raggiunto Biella solo per rendere omaggio alla propria squadra del cuore. Un messaggio commovente che testimonia cosa covi sotto la cenere, un amore enorme pronto a esplodere. Che va oltre i risultati del campo. Adesso, come d’altronde sempre nei gironi d’andata delle ultime tre annate, tutt’altro che positivi.
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