Un copione già scritto, un dejà vu senza fine: nelle partite del Messina tutto si ripete senza variazioni, tra approcci incoraggianti, qualche buona occasione, un discreto equilibrio in campo e immancabili proteste per un episodio dubbio o per una decisione arbitrale controversa. Poi, però, il solito epilogo: un errore clamoroso di reparto o di un singolo, il gol subito e una reazione che si rivela insufficiente. Anche perché i ricambi non sono all’altezza. E anche la sfida contro il Sorrento non ha fatto eccezione. Fiacchi. Un primo tempo con un Messina apparentemente vivo, tra la conclusione di Garofalo parata da Del Sorbo e il gol di Marino annullato per un dubbio fallo. Ma nella ripresa la squadra si è spenta, regalando il vantaggio ai rossoneri con una sequenza di errori quasi surreale. E la reazione? Fiacca, condizionata dalle prestazioni opache di giocatori come Anatriello e Petrungaro e dalla poca incisività dei subentrati, come i soliti sospetti Cominetti, Luciani e Re poco adatti al livello del campionato. Silenzio, parlano i numeri. Mentre in tanti vorrebbero risposte e assunzioni di responsabilità, consapevoli di come questo progetto tecnico abbia fallito, l’allenatore Giacomo Modica ha scelto il silenzio. Nessuna dichiarazione ufficiale sul perché, con l’insofferenza che però è cresciuta quando i risultati negativi hanno condizionato la critica di stampa e tifoseria. Ma di fronte a questo silenzio poco comprensibile, sono i numeri a raccontare una storia sportivamente inquietante: dal febbraio scorso, quando il Messina batté proprio il Sorrento per 2-0, la squadra peloritana ha disputato 29 partite tra campionato e Coppa, raccogliendo appena 4 vittorie, 11 pareggi e ben 14 sconfitte. Rendimento che stride con quella volontà di alzare un’asticella che invece è andata in costante calo, come la qualità della rosa. Campo e futuro. I prossimi venti giorni saranno decisivi per il destino del Messina. Sul piano sportivo, la squadra è attesa dalle gare con Turris, Foggia, Juventus NextGen e Potenza, tre delle quali da affrontare in trasferta, che potrebbero segnare la stagione. Sorti agonistiche che si intrecciano a doppio filo con un orizzonte societario destinato a mutare, con l’AAD Invest Group che dovrà formalizzare il passaggio di proprietà, definendo una volta per tutte il futuro del club. Per il Messina, sotto tutti i punti di vista, il tempo degli alibi è finito: servono risposte, dentro e fuori dal campo, perché senza un’inversione di rotta il rischio è di restare intrappolati all’interno di un eterno loop di delusioni. Il recupero. Turris che prima della sfida di domenica col Messina (inizio alle 17,30, arbitra Burlando di Genova), affronterà oggi il recupero della 15ª giornata a Biella con Juventus NextGen (ore 15, arbitra Vergaro di Bari). Classifica: Benevento 33; Audace Cerignola 29; Monopoli 28; Avellino, Picerno, Crotone, Potenza 25; Trapani, Catania, Giugliano, Sorrento 24; Cavese 20; Team Altamura 19; Foggia 17; Casertana 16; Latina 14; Messina 13; Turris 10; Juventus NextGen 7; Taranto 3. Giudice sportivo. Il Messina, intanto, ha incassato una ammenda di 1500 euro perché «tre sostenitori posizionati un Curva Sud - scrive il Giudice sportivo - al termine della gara con il Sorrento, indirizzavano tre sputi verso i calciatori avversari attingendo due di loro sul corpo».
Coppa Italia, Catania travolto dal Trapani
Si sono giocati i primi tre incontri degli ottavi di finale della Coppa Italia di Serie C. Esce di scena - e malamente - il Catania, squadra che detiene il trofeo. I rossoazzurri sono stati travolti al “Cibali” per 0-5 dal Trapani. I gol del Trapani sono stati segnati all’8' da Carraro, al 32' da Celiento, al 54' da Karic, al 70' da Bifulco, e al 91' da Kanoute. Ecco i risultati degli altri due match disputati ieri: Potenza-Altamura 5-6 dopo i calci di rigore, Giugliano-Avellino 2-4.