Il post-Trapani ha lasciato tanti rimpianti per un pareggio subito al 93’, che vanno ad aggiungersi a quelli maturati contro il Potenza, che ha raggiunto il pari al 96’ al “Franco Scoglio”, a quelli in casa del Latina, dove i giallorossi, in vantaggio, hanno subito il gol per una incertezza del portiere e in una partita giocata meglio degli avversari e, soprattutto, contro la Casertana, capace di recuperare due reti in riva allo Stretto, dopo un primo tempo dominato dai biancoscudati.
È il classico rovescio della medaglia, ma dall’altro lato si vede un Messina capace di tenere testa a tutte le formazioni, più o meno quotate del girone, che ha voglia di fare risultato dentro e fuori, si vede un Messina che, pur cambiando interpreti e pur restando in inferiorità numerica come a Trapani (Anzelmo espulso al 21’), non ha mai arretrato, non si è chiuso, anzi ha giocato senza timori e ha saputo colpire, gestendo con la giusta sofferenza fino al fatidico calcio d’angolo in pieno recupero.
Astinenza esterna L’1-1 di Trapani fa accumulare i punti persi dal Messina che, a quota 8, avrebbe potuto, anche meritatamente, vantare una posizione migliore e più lontana dalla rischiosa zona play-out. Il pareggio rinvia ancora l’appuntamento con una vittoria esterna che manca da oltre sette mesi, dalla 29esima giornata della passata stagione: lo scorso 2 marzo i giallorossi riuscirono a imporsi 3-1 sul campo del Brindisi con le reti di Zunno, (doppietta) e Ragusa. Da allora 2 pari e 3 sconfitte nello scorso campionato, più 3 ko e altri 2 pari nell’attuale stagione. Servirà invertire la rotta anche lontano dalle mura amiche, ma prima di tutto si deve pensare al Monopoli: la squadra pugliese è un’autentica sorpresa, quarta forza del torneo con 17 punti e, curiosamente, ha ottenuto più punti in trasferta (12, frutto di 4 vittorie e una sconfitta a Catania) che in casa (appena 5, con 1 vittoria, 2 pari e 1 sconfitta).
Le presenze Al “Provinciale” di Trapani sono diventati 24 i giocatori utilizzati dal Messina in nove gare. Sono scesi almeno una volta in campo Diego Simonetta, centrocampista che ha lasciato in anticipo la squadra, e venerdì sera anche Gabriel Adragna, esterno offensivo, classe 2006, originario del centro trapanese di Erice. Un ingresso “contestato” non tanto a causa del giovane esterno offensivo, che non ha responsabilità sul risultato finale, ma per il momento in cui il tecnico giallorosso ha deciso di mandarlo in campo per regalargli l’esordio proprio nella sua città. Una casualità, un episodio sfortunato non dei singoli, ma un’altra disattenzione generale in fase difensiva, con Udoh troppo libero di battere Krapikas, uomo in più nelle ultime due uscite e che avrebbe meritato, per prestazioni e parate, il secondo clean-sheet consecutivo dopo Benevento.
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