Il direttore sportivo Giuseppe Pavone ha teso la mano ma dall’altra parte la posizione rimane ferrea: nessuna tregua dalla tifoseria organizzata. Finché non avverrà la svolta societaria, l’intenzione è quella del boicottaggio totale, disertando lo stadio “Franco Scoglio” per poi invece presenziare, al fianco della squadra in trasferta. Sempre a sostegno della maglia ma con la contestazione che non si fermerà nei confronti dell’attuale proprietà. È emerso chiaramente dalle locandine fatte circolare nei giorni scorsi così come dagli striscioni appesi a San Filippo, rivolti anche nei confronti dell’amministrazione comunale, la cui condotta viene considerata troppo “morbida”. Il clima, insomma, è tutt’altro che sereno, mentre l’Acr continua ad andare avanti per provare a farsi trovare pronta in vista dei primi impegni ufficiali, a cominciare dell’esordio in Coppa di Crotone di sabato prossimo. La squadra continua a lavorare sodo a Zafferana Etnea: doppia razione di lavoro ieri. Al mattino consueta parte atletica, mentre al pomeriggio sono stati provati schemi di proiezione di gioco offensivo. Rientrati in gruppo Salvo e Pedicillo, perfettamente ristabiliti dai rispettivi lievi infortuni. Pavone, invece, è stato chiaro per quanto riguarda il mercato: si cercano ancora 4-5 elementi per completare la rosa. E anche i ruoli sono stati indicati: un portiere, un difensore centrale ma soprattutto 2-3 in attacco. Quest’ultimo è il reparto che necessita di maggiori rinforzi, nell’ottica del 4-3-3 che il Giacomo Modica pare pronto a varare. Variabile con il 4-2-3-1 scelto nella seconda parte dell’ultima annata per esaltare le caratteristiche di Emmausso, ormai andato a Foggia. Servirà soprattutto una prima punta, visto che il peso del reparto non può gravare solo sulle qualità del giovane Anatriello. Lasciando il campo, cosa accade fuori? I contatti per un’eventuale cessione del club proseguono, la porta non è chiusa e anche i prossimi giorni potrebbero essere importanti per arrivare a una fumata bianca di fatto attesa da tutte le parti coinvolte. L’acquirente che nonostante i tempi diluiti e scelte strategiche già prese starebbe continuando a manifestare la volontà netta di arrivare all’obiettivo; la famiglia Sciotto che dopo sette anni al timone, con l’ottavo all’orizzonte, potrebbe passare la mano e venire fuori da un contesto divenuto, stagione dopo stagione, sempre meno idilliaco; i tifosi, o meglio quella parte sostanziosa che chiede una marcia diversa, superando quel logorio interiore e convivenza forzata, sperando si possa crescere sul piano strutturale, programmatico e prospettico soprattutto. La “proroga” chiesta dal potenziale acquirente è stata accolta, anche se il Messina che dovrà scendere presto in campo non può rimanere fermo e quindi l’attuale proprietà è andata avanti con l’ingaggio di giocatori e altre decisioni tecniche così come organizzative. È difficile chiedere pazienza a una tifoseria che da tempo vorrebbe sapere su quali basi si poggerà l’Acr del presente e del futuro, chi è e cosa vuole realmente fare la realtà interessante a subentrare, cosa frena la chiusura di un eventuale accordo. Magari i prossimi giorni potrebbero dare queste agognate risposte.