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Messina, ambizione oltre l’iscrizione

Anticipare i tempi, velocizzando le interlocuzioni, darebbe vantaggi sul piano sportivo e soprattutto strutturale

Il presidente Pietro Sciotto ha provato a mettere ordine in vista dei prossimi passaggi che aspettano il Messina, ponendo in cima alle priorità l’iscrizione (stavolta senza metterla in dubbio) della squadra al prossimo campionato di Serie C, il quarto consecutivo sotto la sua gestione. Prime scadenze all’orizzonte, legate alla “disponibilità” dell’impianto di gioco, alle quali seguiranno le successive per essere pronti sul piano amministrativo e burocratico all’invio della richiesta di partecipazione al campionato.
Poi si penserà al resto, anche se il massimo dirigente ha fatto sapere che sono già in corso interlocuzioni. Che però, in teoria, potrebbero subito portare a delle conclusioni che mettano nelle condizioni, le figure prescelte, di operare per il Messina che sarà. Questo vale per la direzione sportiva e l’allenatore, così come per la scelta della direzione generale che a cascata dovrebbe iniziare ad avviare tutti quegli accordi necessari per programmare al meglio e per tempo la stagione, sul piano logistico e organizzativo, a cominciare dal ritiro pre-campionato. Chi ha tempo e non aspetti tempo, è un proverbio che calza a pennello perché permetterebbe, affidandosi a figure competenti e competitive, magari di ridurre lacune e limiti che a livello interno hanno reso più complicato il percorso dei protagonisti che poi scendevano in campo in maglia biancoscudata, ad esempio nelle trasferte più complicate come quella di Latina.
Iniziare a “partorire” novità, magari comunicandole, rappresenterebbe un segnale di discontinuità rispetto al passato, dando risposte coi fatti (che sono quelli che poi servono e contano davvero) anche a quella parte corposa di tifoseria, della quale fa parte quella organizzata che sta sempre e comunque a prescindere accanto alla squadra, che non ha più fiducia nell’attuale proprietà. Né speranze che così si possa alzare l’asticella, accantonando alcune vicessitudine che puntualmente si ripresentano, forse perché proprio strutturare nel modus operandi.
In sette anni non si è riusciti a dare continuità al settore giovanile, che dovrebbe essere presente ma soprattutto futuro di un club che vuole operare con lungimiranza, divenendo spesso semplicemente un “peso” da delegare all’esterno.
Poi c’è il discorso partner e sponsor, con la proprietà che è tornata a chiedere supporto al tessuto locale cittadino, ma con il quale però si è riusciti raramente a creare empatia e identificabilità che spesso invoglia a sposare un progetto. Al di là delle promesse del direttore marketing di turno
Insomma, l’iscrizione è sicuramente un obiettivo importante ma le ambizioni passano da tempestività, idee chiare e scelta degli uomini giusti.

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