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Il centrocampista Frisenna: "Messina per me era una sfida"

Il classe 2002 ha totalizzato 32 presenze, condite da tre assist e altrettanti gol. «A Benevento quello più bello». «Arrivavo dai Dilettanti e dovevo dimostrare di essere all’altezza». Sul futuro: «Ho un altro anno di contratto, qui ho avuto fiducia e sono cresciuto tanto»

La pratica del “minutaggio” ha permesso al Messina di dare spazio e fiducia a diversi giovani, che l’hanno ripagata disputando un bel campionato, dando un contributo alla salvezza e sul piano personale, mostrando le proprie qualità. Zunno su tutti, con un girone di ritorno devastante, ma anche Salvo e Ortisi così come Giulio Frisenna, divenuto partita dopo partita un autentico perno del centrocampo giallorosso, fungendo anche da jolly. Impiegato da mezzala o play a tre o davanti alla difesa nel 4-2-3-1, si è dimostrato tra i migliori per rendimento. «A livello personale, per me l’esperienza di Messina era una vera sfida, perché venivo dalla Serie D e volevo capire se potevo essere all’altezza giocando tra i professionisti. È andata bene, grazie al gruppo, alla società e a mister Modica. Sono migliorato come gruppo ma è andata bene pure a livello collettivo», ha detto intervistato dall’ufficio stampa del club.
Per il classe 2002, 32 presenze complessive, condite da tre assist ma soprattutto tre gol, due dei quali clamorosamente belli, con tiri dalla distanza: «Se devo decidere, voto quello con il Benevento come più bello, per traiettoria e perché è finito sotto l’incrocio. Però anche quello in casa con la Virtus Francavilla è stato particolare, quello che mi rende più felice è che sono stati tutti importanti per il Messina. Con un cammino straordinario abbiamo raggiunto la salvezza e per un periodo ci eravamo messi anche nelle condizioni di raggiungere i playoff, quindi è stato un anno bello e di crescita».
Sul piano personale, Frisenna è riuscito a costruirsi una ribalta, come testimoniano anche le attenzioni ottenute da squadre di categoria superiore, come Cittadella e Sassuolo: «Ho un altro anno di contratto con l’Acr, in questo momento penso a stare tranquillo. Ringrazio la società che ha creduto in mese, così come mister Giacomo Modica. Qui ho trovato una dimensione giusta, in una piazza di livello con dei tifosi calorosi che ci hanno sostenuto in ogni partita». E un gruppo importante: «Mi hanno accolto alla grande, dal primo giorno. Ci siamo compattati, tutti si davano una mano a vicenda. L’unità è stata fondamentale. Personalmente ho seguito i consigli dei più esperti del mio ruolo, come Franco e Firenze, ma anche di altri ragazzi più grandi come Giunta e Ragusa».

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