Dal San Nicolò Gazzi al Real Itala Franco Zagami, passando per Città di Messina, Camaro, Scaletta, Alì Terme, Nizza, Itala, Marinafaro, Calatabiano, Gescal, Taormina, Rometta Marea, Paganico (Toscana), Valle del Mela, Roccalumera, Robur Letojanni, Mediterranea Nizza, Furci, Piero Mancuso, Sant’Alessio, Real Sud e Pgs Luce: è la lunga carriera di Alessandro Romeo, classe 1967, che ha lasciato il calcio dopo 45 anni: «Lo avevo deciso a inizio stagione, al di là del risultato finale. Per anni mi sono allenato tre volte a settimana, senza mai mancare perché non me lo potevo permettere a livello fisico, ma dopo tanto tempo è normale dire basta», ha spiegato il centrocampista, per tutti “the legend” o “capitano”. «Mi sto godendo l’affetto della gente ci mi sta attorno», ha raccontato Romeo, emozionato ripensando all’esordio in C1 con il Messina di Scoglio: «Nel 1985 ho giocato in Coppa contro Salernitana, Monopoli e Siracusa. L’anno successivo, il presidente Massimino, non volendo farci un contratto, non ha confermato me e altri ragazzi e preso giovani dal Catania».
Un piccolo rimpianto in una carriera ricca di soddisfazioni: «Sono contento di aver finito con il Real Itala. Ho fondato la squadra in onore di mio cognato che era stato il primo portiere dell’Itala e il presidente Carmine Berlinghieri ha subito accettato. Quest’anno abbiamo faticato, ci siamo salvati solo all’ultimo perché ci siamo affidati a gente che, per lavoro, non era sempre presente. Ultima gara da brividi, perché dopo 10 minuti ho sbagliato un rigore e, al triplice fischio, mi è passata tutta la carriera davanti. Mi gratifica soprattutto il rispetto delle persone in tutti i paesi in cui ho giocato».
Le emozioni non sono finite, perché Romeo saluterà i tanti amici con una partita d’addio e, poi, c’è sempre il Real Itala di cui è vice presidente: «Resto in società, è una squadra di amici. Ora tocca ad altri trascinare i giovani».
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