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Messina, non c’è tempo per rifiatare: domani la sfida con il Crotone

I peloritani alla ricerca della continuità, dopo il blitz pugliese, per la salvezza e i sogni. Due turni a Piana. Scalpitano Ortisi e Plescia. E c’è anche un tabù arbitrale da sfatare...

Coi valori e coi numeri. Dopo il blitiz di Brindisi è già vigilia di campionato per il Messina, che domani al “Franco Scoglio” (ore 18:30) affronterà il Crotone reduce dal ko interno contro il Giugliano e che non vince da quasi due mesi (13 gennaio, 4-0 in casa della Turris). Ieri alla ripresa del lavoro tutti disponibili ad eccezione di Pacciardi, che ha svolto differenziato ma ha aumentato i carichi di lavoro. Stamattina prevista la rifinitura al “Marullo”, poi la conferenza pre-gara di Modica.
Curiosità per le scelte del tecnico, che dovrà tenere conto degli impegni ravvicinati, delle caratteristiche dell’avversario ma anche del tipo di partita in previsione. Molto probabile il rientro dal primo minuto di Ortisi sulla corsia mancina, con Dumbravanu accanto a Manetta per contrastare la fisicità di Gomez. A destra ballottaggio tra Lia e Salvo. In mediana torna disponibile Firenze ma è difficile in questo momento rinunciare a Franco e Frisenna (in diffida). Davanti Zunno, Ragusa ed Emmausso appaiono intoccabili, l’unico possibile cambiamento potrebbe riguardare l’inserimento di Plescia anche per dare un turno di riposo a Rosafio. Non ci sarà, neppure in panchina, il secondo portiere Piena, espulso dalla panchina nell’ultima trasferta pugliese: due turni di stop per lui.
Messina che vive uno stato di forma straordinario, come testimoniato dai numeri, appunto: guardando alle ultime 14 partite, infatti, i peloritani sarebbero secondi con 28 punti conquistati (9 vittorie, 4 pareggi 2 sconfitte), alle spalle solo della "reale" capolista Juve Stabia. Ciò grazie alla condizione di forma fisica smagliante, ma anche all’identità tattica rivista, con il 4-2-3-1 che ha letteralmente liberato le caratteristiche degli interpreti, dando consapevolezza e autostima alla squadra.
Quattro punti da ottenere per blindare la salvezza: il Messina ne ha 39, per Modica la soglia di sicurezza è di 42. Poi il sogno, puntare ai playoff, o «rompere le scatole agli altri». Pensarci troppo farebbe perdere energie fisiche, che invece vanno indirizzate tutte sull’ottenere il massimo anche domani. Liberi da pressioni.
Un altro tabù da sfatare è quello dell’arbitro: con l’arbitro designato, Stefano Nicolini di Brescia, il Messina su sei precedenti non ha mai vinto. L’ultima volta è stata all’andata contro il Picerno, finita 2-2.

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