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Messina, serve il primo blitz in trasferta

I peloritani si presenteranno da terzultimi allo “spareggio” col Monterosi. Urgono carattere, attenzione e certezze tattiche

Il Monterosi perde, il Brindisi pure, nei posticipi del Girone C di Serie C. Il che significa che il Messina mantiene il terzultimo posto e si presenterà in questa posizione alla prossima delicatissima trasferta di sabato (ore 16.15) con l’ultima in classifica, un anticipo di playout. Una sfida delicatissima in cui i peloritani dovranno necessariamente cercare la prima vittoria stagionale lontano dal “Franco Scoglio”, che ancora manca all’appello. Un modo per chiudere la fase nera delle cinque sconfitte consecutive, magari presentandosi con uno stato d’animo più sereno all’altrettanto importante e cruciale derby interno con il Catania.
Sguardo all’orizzonte. E allora meglio guardare avanti, vista la delicatezza del momento e fatte le relative considerazioni e valutazioni sul perché a novembre si finisca con il piombare ogni stagione, da tre anni a questa parte, negli stessi puntuali disastri figli delle stesse puntuali dinamiche estive che rallentano programmazione e dividono una piazza che avrebbe un maledettissimo bisogno di rimanere unita per riscoprirsi grande e ambiziosa. Meglio guardare al come potere affrontare al meglio le prossime quattro partite che separano dall’inizio del mercato invernale. Puntuale, anche questa, ancora di salvezza per riparare agli errori commessi e all’andazzo preoccupante che sta assumendo la stagione.
Sicurezze cercasi. Idea 4-4-2? Quando si è in difficoltà, serve fare le cose più semplici, affidarsi magari alle maggiori certezze. Tatticamente esperimenti sono stati fatti, partendo dal 4-3-3 che doveva essere il marchio di fabbrica “zemaniano” di Giacomo Modica e arrivando sino alla mossa di un attacco “asimmetrico” che non ha affatto convinto nell’ultima uscita interna con la Juve Stabia. Tentativi di sfruttare le armi a disposizione, di speculare sull’avversario, ma anche di variare visto che diversi interpreti si sono rivelati poco incisivi nel “modulo-base”, soprattutto le punte esterne. Da dove ripartire? Magari da un 4-4-2 solido e lineare. Non ci sarà lo squalificato Franco e questo forse scoraggia. C’è però Frisenna come riferimento, al quale andrebbe accostato un altro centrale. Servirebbe a coprire il campo, dare sicurezze, forse anche presenza in area con Plescia meno costretto a combattere da solo tra i centrali avversari, magari sfruttando qualche inserimento laterale con elementi alla Cavallo che partendo da dietro potrebbero incidere di più, limitando i compiti al solo “binario” e offrendo copertura alle spesso fragili posizioni difensive esterne. Ciò, abbinando da seconda punta la mobilità di elementi come Firenze o Emmausso, più liberi di svariare, liberando il talento. Un’idea, forse una suggestione.
Altre necessità. Ma tutto ovviamente resta abbinato al carattere che va mostrato e che ultimamente sembra rimanere nello spogliatoio. Al senso d’appartenenza ma soprattutto all’attenzione nel non commettere errori come quello, che “condanna” Polito e coinvolge Frisenna, nel gol subito con la Juve Stabia. Chi si sente all’altezza di questa maglia, ha ancora qualche occasione di dimostrarlo. Domenica non è cruciale, ma importantissima sì.
Notiziario. Ieri ripresa del lavoro. Si sono allenati tutti agli ordini di mister Modica, tranne Lia e Buffa. Oggi doppia seduta.

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