Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Un Messina troppo fragile e impaurito. Fumagalli diretto: "Chi non se la sente stia fuori"

Il brutto ko con il Latina fa emergere limiti evidenti e paure di rivivere un’altra annata sofferta

La sconfitta contro il Latina ha evidenziato tutti i limiti di un Messina che, a inizio stagione, aveva, forse un po' troppo presto, illuso che potesse essere diversa dalle annate precedenti. Non particolarmente ambiziosa, ma almeno tranquilla, senza dover soffrire fino all’ultima giornata o oltre.
Realtà e aspettative. Sono bastate 13 gare per capire che potrebbe essere un altro anno difficile. È un Messina che si è mostrato fragile, con problemi tattici, tecnici, di esperienza e, soprattutto, di carattere. Che ha perso le proprie certezze, l’atteggiamento spavaldo, spregiudicato, spigliato che poteva essere un punto di forza: «Dopo il gol e l’espulsione c’è stata una sola squadra in campo - ha commentato il portiere giallorosso Ermanno Fumagalli -. Non abbiamo avuto la forza di reagire ed è quello che mi ha dato più fastidio. Dobbiamo darci una regolata, giochiamo a Messina e qualcuno non l’ha capito», ha aggiunto l’esperto numero uno, che di grinta e personalità ha dimostrato di averne, ma più che evitare di prendere gol (anche contro il Latina ha limitato il passivo solo a 3 reti) non può fare, soprattutto se si “scontra” con compagni che faticano a entrare in partita o “viaggiano” con un rendimento al di sotto delle aspettative.
Soliti errori. Un atteggiamento, dei singoli e complessivo, che preoccupa sempre di più: «Non abbiamo dato il 100% e ora dobbiamo dare il 200%. Chi non se la sente sta fuori, perché dobbiamo tutelare la società e il Messina. Dobbiamo fare il mea culpa e rimboccarci le maniche». Messaggio chiaro e diretto a tutti gli elementi della squadra, over e under, da parte di chi, come Fumagalli, è un senatore e leader dello spogliatoio, di chi, un anno fa, ha vissuto un’esperienza analoga e proprio con il carattere ne è venuto fuori. La lezione dello scorso anno, però, sembra non essere servita: questa estate altra rivoluzione, altra squadra allestita in ritardo dopo un lungo tira e molla, sulla volontà o meno di andare avanti. Scaricando le colpe su altri per responsabilità proprie.
Qualcosa in più. Arrivati ormai a un terzo del campionato, si può dire quali giocatori non si sono dimostrati all’altezza, al di là di lacune evidenti come quella del terzino sinistro (si potrebbe intervenire a breve). L’assenza di un elemento di ruolo non può ovviamente spiegare il netto calo del Messina, ma fa parte di un quadro che le varie figure di competenza non hanno saputo o potuto completare. Se a questo si aggiungono i risultati negativi, sfiducia e paura di sbagliare prendono il sopravvento: «Dobbiamo lavorare da squadra, non bisogna pensare solo al proprio orticello, perché sarebbe l’errore più grande per un giocatore. Manca lo spirito di sopperire all’errore del compagno, manca la “cazzimma” e la furbizia», ha continuato l’estremo difensore giallorosso.
Sul banco degli imputati. C’è già chi, tra i tifosi, chiede la “testa” del tecnico, per Fumagalli non responsabile: «Nelle ultime partite c’è stata un’involuzione. Noi ce lo teniamo stretto il mister, non vedo questo problema. Serve voglia di vincere contrasti e bisogna tirare fuori gli attributi. Se qualcuno non se la sente a gennaio andrà da altre parti. Chiedo scusa alla società per la prestazione davvero brutta – ha concluso – , e ai tifosi che, anche sotto la pioggia, erano lì per darci una spinta mentre toccavamo il fondo».

Caricamento commenti

Commenta la notizia