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A Modica piace il Messina “d’insieme”. "Potevamo avere qualche punto in più ma fa parte della nostra crescita"

L’esordio di Salvo e l’interpretazione di Emmausso tra le prove di un 4-3-3 mobile, che fa leva su voglia e applicazione

«Al di là di qualche sbavatura, abbiamo mostrato voglia di aggredire, idee»: soddisfatto mister Giacomo Modica, nel “rileggere” il pari di Picerno. Risultato, ma soprattutto prestazione che ha convinto l'allenatore, ieri ospite di “Antenna Giallorossa” su Rtp: «Ci siamo contrapposti bene agli avversari, poi sull'1-1 se andiamo con Plescia a fare gol le cose possono pure cambiare. Nel primo tempo abbiamo registrato i tiri di Emmausso e Ragusa, qualche occasione di angolo. Mi interessa poca cosa dicono gli altri, ma qualche collega dovrebbe avere maggiore onestà intellettuale. Mi fa felice avere visto una squadra che si è mossa bene d'insieme, corta».
Sui singoli, poi, alcuni “buoni esempi”. Come il giovane, classe 2002, Giuseppe Salvo, all'esordio in terza serie. «Ha disputato una buona partita, soprattutto un buon primo tempo - ha proseguito Modica -. Ovvio che ci sono delle correzioni che vanno apportate, però ha forza fisica, gamba, deve iniziare a gestire le emozioni e qualche posizionamento come quello del gol subito. Di nuovo in campo con il Brindisi? Perché no, però andrò a valutare anche altre cose come l'assetto dei pugliesi e abbiamo anche altre partite ravvicinate». Crotone la domenica, poi il Taranto l'1 novembre (a tal proposito, lo "Iacovone" dovrebbe riaprire le porte ma il settore ospiti dovrebbe rimanere chiuso).
Altro singolo, Emmausso. Stimolato nelle ultime settimane, anche con una panchina. A Picerno lanciato in posizione centrale. Scelta che Modica spiega così, nei movimenti, nelle intenzioni, nei riscontri: «Mi vanto di essere l'unico a essere riuscito a tirare fuori da Emmausso tre palloni recuperati, perché quando hai voglia di lavorare... Lui è pigro di partenza, pensa più alla fantasia che ha, ma ho visto la predisposizione nel vederlo nei tre di centrocampo ma con l'opportunità di presentarsi più avanti, con Franco e Frisenna bloccati». Insomma, come idea di base, sempre un 4-3-3 anche se da posizioni assunte, è sembrato molto più un 4-2-3-1: «Il segnale è stato quello di una squadra umile ma dalla grande potenzialità e forza. Non l'abbiamo costruita a caso ma per quello che volevamo fare. Non siamo una squadra ricca nell'organico di qualità, di esperienza, ma abbiamo qualità umane, voglia, applicazione. Sono convinto che tutto torna e se da dietro sei amato e coccolato, puoi fare cose importanti».
Tra i concetti che Modica ha spesso ribadito in questa sua esperienza 2.0 a Messina, è quello della “pancia vuota”: «Intendo che volevo e voglio gente motivata, che vuole arrivare. Anche chi ha un pedigree importante, deve avere l'atteggiamento di rendersi utile». Ultimo passaggio sull'attuale classifica, 10 punti ma con una gara da recuperare. Attendibile l'attuale bilancio? «Sono moderatamente soddisfatto, potevamo avere qualche punto in più ma fa parte della nostra crescita. Abbiamo regalato qualcosa ma in altre circostanze abbiamo racimolato qualcosa in più, come contro l’Avellino. Nel complesso delle partite siamo in debito con la fortuna perché abbiamo lasciato 2 punti con Turris e Caseratana, almeno uno a Francavilla. I se e i ma non contano, la squadra mi piace, dà gioia allenarli anche se dobbiamo crescere, sapere di essere umili ma pure convinti delle nostre possibilità».

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