
I numeri sono quelli evidenziati nell’ultima relazione – risalente a pochi giorni fa – firmata dal direttore generale facente funzioni dell’Asp di Messina Bernardo Alagna. Tra i baraccati, ci sono attualmente 90 soggetti in assistenza domiciliare integrata e 10 pazienti in “adi” palliativa. Cifre in difetto, si diceva, perché a queste si deve aggiungere «il numero non rilevato di soggetti che non sono iscritti all’anagrafe assistiti con tutto quello che ne consegue». E cosa ne consegue? «Risulta oltremodo difficoltoso non solo mantenere adeguate misure cautelative imposte dall’emergenza in corso ma, altresì, effettuare la stessa cura domiciliare».
Della relazione il passaggio più rilevante è quello conclusivo: «Ciò posto, e in termini generali, atteso lo stretto nesso causale intercorrente, gli aspetti legati propriamente al rischio, gli aspetti sociali ed etici, gli aspetti legati all’informazione, l’impossibilità di mantenere la misura di prevenzione, la sussistenza di carenze igienico-sanitarie, la densità di popolazione residente negli ambiti di risanamento, tra i quali molti minori, e l’elevata possibilità di diffusione del virus, vorrà la sua signoria – l’invito è rivolto al sindaco di Messina – valutare, e all’occorrenza provvedere, in ordine alla possibilità di trasferimento in unità abitative idonee la popolazione summenzionata, al fine di evitare che si verifichino eventi incontrollabili».
Alagna ricorda come «lo sforzo posto in essere dall’Asp, dal Comune e dalle altre istituzioni direttamente o indirettamente interessate al contenimento del Covid è quanto mai imponente» ma sottolinea che «particolare attenzione va posta alle situazioni in cui, per ragioni oggettive, appare difficoltoso garantire condizioni di isolamento, di distanziamento e quarantena, soprattutto in situazioni di disagio sociale come quelle esistenti negli ambiti di risanamento».
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2 Commenti
qflacco
19/04/2021 10:21
Certo la situazione non è bella, però non lo è da decenni, e mai si è avuta notizia di una relazione dell’ASP, il cui contenuto appare in modo evidente strumentale alla politica. Politica che adesso martella sul risanamento, per dare una casa ai poveri baraccati, dimenticando che l’articolo 47 della Costituzione “…favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione”. Quindi, non tutela la casa in sé e per sé, ma il risparmio necessario all’acquisto di una casa. Questa finalità viene realizzata tramite una serie di misure di creazione di sviluppo economico, di creazioni di condizioni di lavoro, che la politica non ha mai fatto, e continua perseverare nella demagogia e propaganda elettorale, strumentalizzando i poveri baraccati
Lallo
19/04/2021 11:09
Salve io sono un disoccupato e con lo fratto da quasi due anni ho avuto un po di tempo perché c'è stato questo maledetto covid e allora si è bloccato tutto e da due anni che parlo con questo e con quello al comune ma senza concludere nulla va bene che non sono barracato però vorrei sapere chi mi può aiutare.