L’aula magna del rettorato, questo pomeriggio, ha ospitato l’evento “L’Uomo nell’età della tecnica”, in occasione dell’incontro con il filosofo, giornalista e accademico italiano Umberto Galimberti. L’iniziativa è stata organizzata dal Gruppo Caronte & Tourist e dalla libreria Bonanzinga, con il patrocinio dall’Università di Messina e dall’associazione ALuMnime.
Hanno preso parte all’evento anche il rettore Salvatore Cuzzocrea e la professoressa Patrizia Accordino, presidente dell’associazione ALuMnime.
Galimberti, che in carriera ha affiancato l’attività di docenza a quella filosofica e giornalistica, ha affrontato la tematica rileggendo varie tappe del rapporto tra umanità e tecnica: “L’uomo non è più soggetto della storia ed è stato sostituito dalla tecnica che non è più nelle sue mani. Al contrario, gli uomini sono dei funzionari o, meglio ancora, apparati tecnici. Vi era un tempo in cui la tecnica era l’essenza dell’uomo. Quest’ultimo è privo di istinti ed è sopravvissuto raccogliendo i frutti dell’acquisizione tecnica. I greci furono i primi ad interrogarsi sul rapporto uomo-tecnica, lo fece, ad esempio, Eschilo in “Prometeo incatenato”. Poi, però, nacque la tecnica moderna di Cartesio, Bacone, Galileo, Torricelli e vi fu la prima rivoluzione: la scienza, adesso, non teme di smentire se stessa e si riformula continuamente, divenendo l’essenza dell’Umanesimo. In questa fase, il rapporto tra scienza e tecnica si inverte: nasce la tecno-scienza da cui cresce e si forgia la scienza moderna. Hegel fu il primo a intuire e teorizzare il capovolgimento in cui la tecnica sopravanza l’uomo”.
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