Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

De Luca ripropone la minaccia di dimissioni

De Luca ripropone la minaccia di dimissioni

Si era creato un clima positivo, propizio ad una stagione di dialogo, di confronto democratico, dove ognuno, la Giunta e il Consiglio, potessero dare un contributo, secondo i propri ruoli, funzioni e competenze, alla salvezza e al rilancio della nostra città. L’effetto del voto sull’Agenzia del risanamento è durato lo spazio di un mattino. E ora è di nuovo di guerra tra il sindaco e un Consiglio comunale che, sulla questione delle modifiche al Regolamento d’Aula, stavolta non è disposto a subire imposizioni e ultimatum. Anche se forse qualche spiarglio di dialogo si potrebbe riaprire, dopo l’incontro che si terrà oggi, alle 18, tra De Luca e il presidente Claudio Cardile.

Ma vediamo cosa è successo ieri. Il sindaco, dopo aver letto il duro affondo dei consiglieri di Sicilia Futura (che concludono con l’invito provocatorio a rinunciare tutti alle proprie indennità), dà una sua prima risposta, con un “post” il cui inizio già la dice tutta: «Certi asini volanti dovrebbero sapere che...». E comincia l’elenco: «Ho scelto di far risparmiare al Comune di Messina il mio stipendio di sindaco, scegliendo di percepire quello di deputato regionale fino al 30 settembre 2018. Capisco che questa mia scelta faccia imbestialire alcuni asini volanti ben rappresentati in Consiglio perché prendo il doppio di stipendio e faccio risparmiare i messinesi. Non è questa una lagnanza tipica degli asini volanti? Io, se rimango sindaco di Messina, non posso rinunciare al mio stipendio perché dedico 20 ore su su 24 a lavorare per mettere a posto le cose e rilanciare la città; il consigliere coimunale sicuramente non è tenuto a sostenere questi ritmi, quindi può rinunciare allo stipendio perchè fa poco e non rischia nulla! Io ho fatto una proposta ben precisa: invece di fare gli asini volanti, rispondere sì o no, senza fare passare tempo lasciando a bagnomaria il sindaco e la città. Evitate, dunque, di toccare l’argomento inerente la rinuncia all’indennità – aggiunge De Luca – perché potremmo spiegare alla città le tecniche truffaldine di svolgimento delle sedute di Consiglio e delle Commissioni per fregarsi qualche gettone di presenza in più. Se non siete all’altezza di una controproposta valida, allora accettate la mia, ma non vi consentirò di giocare, cioè di prendere tempo. Se non vi va bene, allora ditelo subito, così la finiamo con questo teatrino: il 30 settembre mi dimetto e ad aprile 2019 andiamo a votare e la città deciderà».

Poi, De Luca si fa fotografare insieme con Lo Giudice e al sindaco di Santa Teresa scrive: «Caro Danilo, credo che tu debba aspettare fino a maggio 2019 per prendere il mio posto nel Parlamento siciliano. I consiglieri comunali vogliono paralizzare la nostra attività amministrativa e quindi dovrò dimettermi entro il 30 settembre».

Nel frattempo, per il Pdr-Sicilia Futura scende in campo il leader del movimento. «Vuoi dei consiglieri o solo dei burattini? Menomale, Cateno – scrive Beppe Picciolo – che non eri presidente della Corte costituzionale, prima di fare il sindaco, sennò saresti costato 24.000 euro al mese all’Italia per far risparmiare 5.000 euro al Comune di Messina... come se “a sacchetta” non fosse unica. Cateno, Cateno... sei troppo intelligente per fare queste affermazioni. Sui tempi del Consiglio comunale la risposta di Sicilia Futura è stata già “sì”, al netto di queste tue “fantasie volanti”, quindi gli asini e gli scecchi lasciali agli altri, che in questo Consiglio mi sembra che non ce ne siano. Hai scritto che chi fa il sindaco vuole, legittimamente, essere retribuito, ed è giusto. Ci mancherebbe. Era una proposta: bocciata! E allora, sindaco, se tu puoi bocciare le proposte dei consiglieri comunali, consenti anche a loro di poter valutare le tue adeguatamente, con o senza gettone di presenza! Ti hanno già dimostrato serietà ed amore per la città ed apprezzamento per le tue idee in un tempo brevissimo, quindi adesso basta polemica e fate insieme un “programma a tempo” serio su atti importanti ed urgenti, sulla funzionalità del Consiglio, sui bilanci, in modo da dare una svolta definitiva alle sorti di questa nostra amata città. E non parlare più di dimissioni, non usarle come un’arma. Un bravo sindaco, come ti stai dimostrando tu, ha bisogno di una grande collaborazione spontanea, non di ottenerla sotto minaccia». 

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia