MESSINA
Il loro è quasi un record. Si sono rincontrati dopo 54 anni i compagni di classe della V H dell’Istituto tecnico Jaci, anno scolastico 1963-64. A rispondere all’appello c’erano: Carmelo Destro, Francesco Caminiti, Salvatore Finozzi, Giovanni Vinci, Angelo Maiorana, Giuseppe Carillo, Antonino Marino, Antonino Raffa, Rosario Arena, Antonio Gravina.
Brindisi, abbracci, menu condiviso e l’impegno solenne di rivedersi più spesso ora che gli impegni si sono rarefatti e si può trovare il tempo di coltivare un’amicizia che prima i banchi di scuola e poi le occasioni della vita hanno cementato. Una serata, trascorsa in un noto locale, all’insegna dei ricordi dei compagni scomparsi e delle mille storielle che hanno caratterizzato quegli anni pre ’68 in cui la vivacità studentesca si faceva sentire e si alimentava della fresca energia di ciascuno nel pensare di poter contribuire a una società migliore. Propositi genuini, espressi con la forza della giovinezza e di un’autentica voglia di cambiare, di archiviare vecchi stereotipi, di rivendicare più spazi di libertà. La contestazione giovanile è poi esplosa non solo nel mondo occidentale ma non tutte le rivendicazioni, in astratto condivisibili, hanno prodotto buoni frutti.
Di quel periodo tuttavia, resta la purezza degli intenti e la formazione di una classe di professionisti che hanno contribuito alla crescita del Paese, grazie soprattutto al ruolo della scuola, agli insegnamenti ricevuti, alla serietà nello studio. (Ros. Fa.)