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Rivolta dei dirigenti scolastici: garantire il diritto all’istruzione

Scuole, De Luca insiste "Sicurezza o chiuse"

A pochi giorni dal suono della campanella, tiene banco il caso delle condizioni dei plessi scolastici messinesi e della relativa ordinanza del sindaco De Luca.

Un argomento “caldo”, che ha spinto 19 presidi a incontrarsi nei locali dell’Istituto superiore “Minutoli”. Oltre al “padrone di casa” Pietro La Tona (che è anche consigliere comunale), presenti Simonetta Di Prima (Verona-Trento), Lilia Leonardi (Seguenza), Giovanna De Francesco (Maurolico), Stello Vadalà (Maiorana di Milazzo), Elio Parisi (Ainis), Maria Muscherà (Antonello), Maria Carmela Lipari (Caminiti-Trimarchi), Mariella Sgrò (Leopardi), Caterina Celesti (Giovanni XXIII), Tindaro Sparacio (Paradiso), Renata Greco (San Francesco di Paola), Santi Longo (La Pira-Gentiluomo), Giusi Scolaro (Drago), Ausilia Di Benedetto (Mazzini-Gallo), Pietro Ruggeri (D’Acquisto), Angelo Cavallaro (Catalfamo), Cosimo D’Agostino (Evemero da Messina) e Egle Cacciola (Cannizzaro-Galatti). Al termine del vertice, hanno diffuso un comunicato stampa nel quale si sottolinea che per ciò che concerne gli Istituti superiori per i quali l’ordinanza di chiusura è ancora vigente, «non si può che rispettare integralmente il disposto del sindaco e, pertanto, le scuole rimarranno chiuse fino a nuove disposizioni, garantendo esclusivamente i servizi amministrativi». A proposito, invece, degli Istituti comprensivi, hanno specificato che continueranno a rimanere chiusi quelli per i quali il provvedimento ha disposto tale effetto, anche se «verranno chiesti al Comune nuovi locali idonei dove poter garantire il diritto all’istruzione»; quelli per i quali l’ordinanza sindacale di chiusura è stata revocata, «saranno aperti regolarmente». Gli edifici aperti con limitazione opereranno in due modi: «Se ospitano pochi alunni e la turnazione non pregiudica il tempo scuola, sarà possibile garantire anche con turnazioni il diritto all’istruzione; se invece ospitano tanti alunni e la turnazione comporterebbe una riduzione significativa del tempo scuola, non si potrà garantire la didattica se non in presenza di precise indicazioni da parte dell’Ufficio scolastico regionale della Sicilia».

I dirigenti scolastici, poi, sollecitano l’individuazione di spazi alternativi e idonei, nonché un impegno concreto finalizzato «a risolvere seriamente e definitivamente i problemi dell’edilizia scolastica messinese». La loro nota è stata trasmessa al prefetto Maria Carmela Librizzi, al sindaco Cateno De Luca e all’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia.

Dal canto suo, la preside dell’Istituto La Farina-Basile Pucci Prestipino tiene a «far sentire la voce di un dirigente scolastico coinvolto in un problema “enorme”». Premettendo che il contratto individuale di lavoro di ogni dirigente scolastico italiano stabilisce che dovrà “assolvere a tutti gli obblighi previsti dal D.Lgs. 81/2008 per quanto concerne la sicurezza, la formazione e la salute dei dipendenti, compreso quello di inoltrare le prescritte istanze all’Amministrazione competente per gli edifici strutturali e di manutenzione necessari per la sicurezza dei locali e degli edifici”, evidenzia che «ancor prima del 2008, tutti i dirigenti hanno adempiuto all’obbligo di “richiesta”, con cadenza annuale». Ma «mai è giunta una risposta adeguata, soddisfacente ed esaustiva da parte degli organi competenti». Ragion per cui, secondo Prestipino, occorre ribaltare «il senso della frase “La scuola X non ha il certificato X” con “alla scuola X non è stato mai consegnato dal Comune o dalla Città metropolitana il certificato X” perché... (specificando anche le ragioni». 

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