Fatale incidente sul lavoro per il giovane allevatore Salvatore Liarosa, 34 anni, schiacciato da un masso mentre si trovava al pascolo con il suo gregge.
La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di ieri in località Armaro, una zona particolarmente scoscesa e impervia lontana dal centro abitato, dove il giovane, titolare dell’azienda di famiglia, era solito recarsi con i propri animali.
Qui, stando alle prime ricostruzioni, un grosso masso si sarebbe improvvisamente staccato da un costone, travolgendolo senza lasciargli scampo, mentre si trovava vicino ad un albero. La morte sarebbe sopraggiunta sul colpo. Una tragica fatalità.
A ritrovare il corpo, intorno alle 19, un altro giovane con il quale Liarosa lavorava, scioccato dal corpo schiacciato della vittima. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri della locale stazione, guidati dal comandante Giovanni Silvestro, e i sanitari del 118. Ma per liberare il corpo del ragazzo dall’enorme pietra che ne ha causato il decesso è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, che in serata sono riusciti ad estrarlo.
Le notizie dell’accaduto si sono rapidamente diffuse nella comunità, rimasta senza fiato di fronte alla grave tragedia che ha colpito una famiglia conosciuta e stimata, di onesti lavoratori.
Il clima festivo che in questi giorni accompagna la ricorrenza della Madonna della Neve si è immediatamente mutato in lutto. La comunità, sconvolta, si è stretta attorno al dolore dei familiari. Al giovane, tra la commozione generale, è stato dedicato un minuto di silenzio durante il concerto di Dodi Battaglia, che per motivi di ordine pubblico non è stato sospeso.
Salvatore Liarosa proseguiva il lavoro del nonno, di cui portava il nome, accidentalmente morto in circostanze analoghe, per un terribile scherzo del destino: l’anziano pastore, cinque anni fa, è morto nel tentativo di salvare uno dei suoi animali, precipitato in un dirupo.
Anche in quel caso si è trattato di una disgrazia avvenuta per l’attaccamento ad un mestiere che si svolge soprattutto per passione, proseguendo una antica tradizione di pastorizia storicamente importante e sempre meno praticata.
Questa volta l’amara sorte è toccata al giovane Salvatore, a lavoro sino a tardi nei suoi terreni, con il gregge che dava sostentamento a lui e alla famiglia.
Il ragazzo era anche impegnato come vice presidente del Consorzio Valle del Mela, che raccoglie gli allevatori della zona.
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