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Indagini serrate sul ritrovamento del cadavere in mare

Indagini serrate sul ritrovamento del cadavere in mare

Proseguono a ritmi serrati le indagini per provare a risalire all'identità del cadavere smembrato rinvenuto nei giorni scorsi nelle acque della baia di Taormina. C’è stretto riserbo tra gli inquirenti, la Guardia Costiera di Giardini Naxos diretta dal Comandante Cosimo Arizzi sta valutando tutte le ipotesi possibili e si sta muovendo in varie direzioni nel tentativo di non lasciare nulla al caso. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono i vari casi di scomparsa verificatisi negli anni recenti non soltanto nel versante ionico ma anche in altre zone come l'etneo, tenendo conto che le acque potrebbero avere trascinato il corpo, che al momento del ritrovamento era in avanzato stato di decomposizione. Tra i casi che sono oggetto di attente verifiche anche quello che a suo tempo riguardò due giovani di Acitrezza, scomparsi il 23 dicembre 2016: Fabio Giuffrida ed Enzo Cardì - entrambi di 38 anni, appassionati pescatori, salpati dal porticciolo di Aci Trezza su uno scafo di 7 metri e poi scomparsi in mare. Dopo la loro scomparsa a suo tempo vennero effettuate delle ricerche con le motovedette della Guardia Costiera che controllarono invano lo specchio d'acqua tra Letojanni a Capo Passero, e con l'ausilio in cielo di un Atr 42 del II Nucleo Aereo di Catania. Il drammatico ritrovamento di un cadavere in mare, avvenuto il 13 luglio scorso a largo di Taormina, ha riacceso i riflettori anche su questo episodio. Diverse segnalazioni stanno pervenendo alla Guardia Costiera, con le famiglie di persone scomparse che sperano di poter avere notizie dei loro cari. Per arrivare ad una svolta bisognerà, comunque, attendere per forza di cose l'esito dell'autopsia eseguita il 19 luglio all'ospedale di Taormina, e dei relativi accertamenti ed in particolare per quanto concerne i campioni di Dna estratti dal cadavere, ora all'esame dei Ris dei Carabinieri di Messina. Serviranno ancora un paio di giorni per questi fondamentali riscontri. La Procura di Messina, nell'ambito delle indagini sovrintese dal magistrato Francesco Massara, come detto ha affidato il compito di far luce su questo caso alla Guardia Costiera di Giardini, che in attesa degli esami del Ris stanno cercando di restringere il cerchio sugli episodi che potrebbero essere ricollegabili a questo ritrovamento. Al momento la prudenza su questa vicenda è d'obbligo e soltanto un primo elemento è emerso dall'autopsia: il cadavere è di sesso maschile. Si attende soprattutto che venga svelato il tempo di permanenza in acqua del cadavere: un aspetto, questo, che potrà essere utile per accertare la compatibilità del corpo trovato in mare con le situazioni di scomparsa che si sono verificate in questi anni. Il Dna estratto nel corso dell'esame autoptico compiuto a Taormina verrà sottoposto a delle prove di comparazione. Verrà confrontato cioè il Dna del corpo senza identità con quello di alcune persone di cui non si ha più nessuna traccia da mesi e anni recenti.(e.c.)

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