Fra cinque giorni debutto del nuovo Consiglio comunale e anche il sindaco presterà giuramento. L’insediamento dei Quartieri è partito ieri al Primo e oggi prosegue al Quarto. Inizia, dunque, a pieno regime la nuova Amministrazione con moltissimi volti nuovi. Si gira pagina rispetto all’ultima “sindacatura” ma le novità riguardano anche gli stipendi di questi amministratori. Ci sono stati diversi tagli, oltre il 25%, ma riguardano soprattutto il sindaco e la Giunta, prima ancora che i gettoni dei consiglieri comunali e di circoscrizione che però avranno massimali più bassi. La legge regionale 11 del 2015 intervenuta anche su quelli che chiamiamo costi della politica, ha rinviato ad un decreto ministeriale del 2000 i parametri economici attraverso i quali Palazzo Zanca dovrà saldare l’indennità ed i gettoni dei suoi amministratori. Una tabella ancora in lire, ma che soprattutto riduce di non poco le cifre precedenti con un successivo ulteriore taglio lineare del 10% per tutti. Il sindaco De Luca , per esempio guadagnerà 5205,89 euro al mese lordi. Il netto dipende molto anche da altri redditi che il primo cittadino e tutti gli altri amministratori già hanno. Rispetto al suo predecessore la decurtazione è sensibile perché Accorinti ( che ha “restituito” alla città 100.000 euro) aveva una indennità di carica di 7282,74 lordi, duemila euro in più. Il 27% in più. A cascata da questa cifra, discendono gli “stipendi” del resto della Giunta e di tutti gli altri politici. Il vice sindaco Mondello avrà il 75% di quella cifra, cioè 3904,42 euro sempre lordi. Gli altri assessori il 65% cioè 3383,82. Stesso identico assegno mensile per il presidente del Consiglio (sarà nominato il 10 luglio) l’unica carica dell’aula con indennità. Per quanto riguarda i consiglieri, infatti, vengono assegnati dei gettoni di presenza in base alle presenze in commissione e in aula. In questo caso non c’è una grosso taglio perché riceveranno 53,45 euro lordi a seduta contro i 56,04 dello scorso mandato. Attenzione però, in un mese i rimborsi non potranno superare la cifra di 1561,77 cioè il 30% dell’indennità del sindaco. Anche questo, per forza di cose, è un taglio netto perché il precedente massimale, raggiungibile con 39 gettoni, era di 2184 euro. Adesso per arrivare al tetto basteranno 29 presenze. Oltre, i consiglieri “lavoreranno” gratis. Si ridurrà il numero delle commissioni e quindi le sedute? È probabile. Altro tema caldo quello degli oneri riflessi (finito, diversi anni fa, anch’esso nelle indagini della Procura come “gettonopoli”). Si tratta della somma rimborsabile al datore di lavoro del consigliere che è in aula e che non può svolgere la sua occupazione primaria. Al massimo potrà raggiungere 1735 euro mensili. Il discorso non vale per i tanti liberi professionisti. Passando ai Quartieri, i 6 presidenti avranno una indennità di funzione pari al 60% di quella del sindaco (2030 euro lordi) ed il gettone dei loro consiglieri è la metà di quello di Palazzo Zanca, cioè 26,73. Anche per loro però c’è un tetto da non superare, 1015,15 euro al mese, pari a 37 sedute, obiettivamente più difficili da raggiungere. Ai loro datori di lavoro, per le assenze politiche potranno essere restituiti fino a 676 euro.(
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