La prima rata del 2018 è già scaduta, ma c'è ancora chi attende di sapere se avrà diritto a riduzioni o esenzioni. Non solo per quest'anno, ma anche per l'anno scorso e addirittura per il 2016. Paradossi della burocrazia. A denunciarli è il consigliere comunale Libero Giovani che ha presentato un'interrogazione urgente al nuovo sindaco Cateno De Luca e al nuovo assessore alle politiche sociali Alessandra Calafiore.
Il tema lo aveva già affrontato lo scorso 24 aprile, chiamando in causa la vecchia amministrazione, senza ottenere risposta. Così, adesso, Gioveni ha deciso di tornare a farsi sentire. E ha presentato una nuova interrogazione sperando di venire ascoltato dalla Giunta che si è appena insediata. Il Consiglio comunale uscente, spiega, aveva approvato la delibera per le riduzioni e le esenzioni della Tari 2016 lo scorso 6 marzo. Lui stesso, racconta, aveva invitato formalmente il dipartimento ad accelerare l'iter per l'emanazione del bando. Quattro mesi dopo, però, quel bando non c'è ancora.
Così, anche i contribuenti che avevano ricevuto la riduzione o l'esenzione per il 2015, sono stati costretti a pagare l'intera somma, senza sapere se potranno ottenere lo sconto. L'incertezza e il disorientamento – racconta ancora Gioveni – hanno spinto parecchi di loro a non versare le rate del tributo, determinando un mancato incasso per l'ente.
Per questo il consigliere comunale appena rieletto chiede a sindaco e assessore di interessarsi della faccenda, dando mandato al dipartimento servizi sociali di varare il bando in questione e di predisporre prima possibile anche la delibera di Giunta per le riduzioni e le esenzioni della Tari 2017. Delibera che dovrà poi passare dal Consiglio Comunale per l'approvazione finale e che potrebbe consentire di riavvicinarsi alla normalità.
Normalità relativa, visto che nel frattempo, come detto, è già scaduta la prima rata della Tari 2018, anche se in verità dall'ufficio tributi fanno sapere che c'è tempo fino al 30 luglio, senza sanzioni. Molti cittadini dicono di non avere ricevuto i bollettini a casa. Chi non li ha ancora, può ritirarli nelle sedi delle circoscrizioni, o semplicemente inviare una mail all'indirizzo [email protected] con i propri dati per chiederne l'invio in formato elettronico. Sin qui lo hanno fatto poco meno di 500 persone.
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