Con la bandiera dell’Italia sulle spalle, in giro per le strade di Mosca tra i tifosi del Mondiale. Con un obiettivo: far sorridere e... spargere “sale” sulla ferita ancora viva per la non qualificazione degli Azzurri di Ventura a Russia 2018. E così la giovane attrice messinese Irene Muscarà si è divertita, intrufolandosi tra i tifosi delle 32 nazionali qualificate ai Mondiali, strappando loro più di una risata e anche qualche commento poco “educato”. Ma tutto faceva parte del gioco.
Irene, ripresa dalle telecamere di “Studio Aperto” il tg di Italia Uno, ha chiesto ai tifosi delle “rivali” l’orario della partita degli azzurri, la possibilità dell’Italia di qualificarsi agli ottavi e di vincere il Mondiale. E giù risate ma anche qualche sguardo smarrito da parte degli intervistati. Con un filo comune: “Certo che l’Italia può vincere il Mondiale, ma magari il prossimo...”.
Il simpatico servizio è andato in onda ieri, con Irene protagonista. Un po’ candid camera un po’ teatro allo stato puro. Che poi è la vera grande passione della ragazza messinese volata oltre dieci anni fa dalla città dello Stretto a Mosca per inseguire il suo sogno. Nel 2016 si è aggiudicata il premio come migliore attrice all’United solo theatre festival di New York, un festival di monospettacoli internazionale, dove ha presentato un “monospettacolo” scritto da lei, con protagonista una donna russa.
La giovane attrice messinese, classe 1984, sguardo intenso e volto espressivo, conta esperienze col gruppo teatrale del “Savio”, ma si è formata al Liceo classico “Maurolico”: «Durante il liceo – raccontava nel 2016 al nostro giornale nell’articolo di Sergio Di Giacomo – ho frequentato il gruppo teatrale della scuola, coordinato dai fondatori del teatro dei Naviganti, Maria Pia Rizzo e Domenico Cucinotta, il quale aveva studiato in Russia dal mastro Vasiljev. Fui talmente affascinata che mi venne la voglia di andare in Russia. Ricordo con gratitudine quel corso di teatro scolastico che mi ha plasmato», ricorda la Muscarà, che vanta una laurea in Lingue alla Cattolica di Milano e una formazione artistica qualificata presso l’Accademia di Arte Drammatica Rati Gitis di Mosca, dove si è diplomata nel 2011. E poi la voglia di tornare a Messina: «Mi manca la famiglia, mi manca vedere il mare ogni tanto dalla finestra. Mi mancano i pitoni, la granita al limone e la focaccia». La giovane attrice ha preso parte a diversi spettacoli teatrali allestiti nei teatri russi, a rassegne di teatro per bambini, e a “classici” di Checov, Shakespeare e Stoppard. Non mancano le esperienze cinematografiche e televisive: ha partecipato al film documentario “Guardatemi” della regista Kolchina e a diverse serie tv in Russia. E ora l’avventura Mondiale... Anzi no, fra 4 anni.
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