Il primo consiglio comunale della nuova amministrazione si svolgerà martedì 10 luglio alle 10.00. Oggi la convocazione da parte della presidente uscente Emilia Barrile mentre la seduta sarà presieduta da Benedetto Vaccarino, consigliere più votato. I 32 consiglieri presteranno giuramento e poi voteranno il nuovo ufficio di presidenza del civico consesso
Al centro del dibattito politico di questi giorni, fra i consiglieri e i partiti ci sono proprio due temi. Quello delle mosse politiche per arrivare alla formazione del nuovo ufficio di presidenza, composta da tre membri e quello della richiesta del neo sindaco di firmare un contratto con l'Aula, mettendo sul piatto e introducendo anche la figura del consigliere delegato. Una richiesta di collaborazione rivolta ai singoli consiglieri prima che ai partiti, una mossa che potrebbe agitare le acque nella coalizioni che oggi sembrano monolitiche e che domani potrebbero subire incrinature proprio sul tema della collaborazione attiva alla nuova amministrazione.
Di certo De Luca ha giocato per primo le sue carte gettando la palla nel capo dei consiglieri. A loro adesso una risposta che non potrà passare che da un'analisi anche a livello di segreterie.
La maggioranza relativa è del centro sinistra ma Sicilia Futura a Palermo flirta con Musumeci.
I 5 stelle sono ben sette e possono essere spesso ago della bilancia degli equilibri anche numerici d'aula. Resteranno distinti o nascerà una relazione politica con la destra o con la sinistra frutto anche dei toni della campagna elettorale? Con soli 32 consiglieri, i numeri della maggioranza saranno più stretti ed ogni voto può essere decisivo.
Alla prima votazione per la nomina del presidente e poi dei due vice, serviranno 17 voti che nessuno ha a disposizione. Ma alla seconda chiamata basta la maggioranza relativa e qui il peso dei numeri del centrosinistra potrebbe fare la differenza. La logica della politica dice che con tre poltrone da occupare e altrettante coalizioni ci sarebbe spazio per un rappresentante per ciascuna. Ma senza un vero padrone dell'aula, visto che il sindaco non ha suoi uomini, guai ad escludere giochi d'alleanza che possano accendere da subito la battaglia politica
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