Un giorno straordinario, non solo per l’esigenza di posticipare i festeggiamenti della Madonna della Lettera vista la precedenza della solennità del Corpus Domini, ma soprattutto per la gioia che ha pervaso la città e la comunità dei fedeli che si sono stretti attorno al cardinale Francesco Montenengro, arcivescovo di Agrigento, tornato nella sua Messina - “che ha servito per lungo tempo nel servizio agli ultimi e ai poveri” - come ha sottolineato mons. Accolla nel porgergli il saluto. “Se sono un prete che ha camminato e continua a farlo è merito di questa chiesa”, ha detto visibilmente emozionato e felice di rivedere tanti volti amici non solo fra i confratelli. Ai messinesi ha chiesto di pregare anche per la sua arcidiocesi agrigentina e al neo vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro, che durante la celebrazione ha emesso la professione di fede, lo ha incoraggiato a continuare sulla scia di quanto fatto finora: “Sappiamo chi sei, continua a osare”. La cattedrale era gremita di fedeli per il solenne pontificale da lui presieduto e concelebrato da mons. Accolla e da mons. Vittorio Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabria e Bova, al quale erano presenti tanti sacerdoti dell’arcidiocesi e religiosi, le autorità civili, militari e accademiche e i rappresentanti delle confraternite e dei vari gruppi parrocchiali. Amore, misericordia, benevolenza, carità, attenzione, rispetto, amicizia: sono queste le parole contenute nella lettera che i messinesi dovrebbero poter scrivere, proprio come ha fatto Maria, ha detto mons. Montenegro nell’omelia, ricordando che “il domicilio della Chiesa è la strada ed è legato all’impegno verso gli ultimi”. La celebrazione è stata animata dal coro diocesano “S. Maria della Lettera” diretta e accompagnata al grande organo dal maestro Nazzareno De Benedetto e don Giovanni Lombardo.
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