Segregata in casa, picchiata e costretta a subire abusi sessuali. Un inferno durato quasi un anno per una ragazza messinese che nei giorni scorsi ha trovato la forza di rivolgersi ai Carabinieri di Ganzirri e denunciare quello che credeva fosse l'uomo della sua vita.
Per il 23enne, anche lui messinese, è scattato l'arresto per violenza sessuale, sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e violenza privata.
Un calvario iniziato quando i due giovani decisero di convivere. Ma ben presto il sogno di creare una bella famiglia si è trasformato in un incubo.
Il giovane, vittima della sua gelosia, ha chiuso in casa la compagna, impedendole di uscire, di frequentare amici e familiari.
Insultata, picchiata anche con un bastone, minacciata di morte e costretta ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà nonostante fosse in uno stato di gravidanza a rischio di aborto.
La ragazza per paura e sperando in un cambiamento, non aveva mai denunciato il suo uomo arrivato a toglierle perfino il cellulare e a lasciarla sola in casa senza luce con la figlia di 3 anni, costretta ad assistere alle violenze.
Alla fine la povera donna ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri che hanno avviato le indagini coordinate dalla Procura. In poche ore il 23enne è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Gazzi ponendo fine ad un dramma familiare che poteva mettere a repentaglio la vita della ragazza e del bambino che aveva in grembo.
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