45mila pasti l'anno non sono una bazzecola da gestire eppure l'Istituto Cristo Re è sempre riuscito a mantenere questo standard per offrire un pasto caldo ai poveri della città. Una missione che costa circa 200 mila euro l'anno che impegna tanti volontari e che si mantiene grazie alle offerte di tanti benefattori e alle entrate certe degli affitti. Certe si fa per dire, perchè quello che è stato certo fino a giugno dell'anno scorso adesso si è trasformato in un buco di bilancio a cui i padri rogazionisti non riescono a far fronte. Le opere caritative che portano avanti le case di accoglienza, le case famiglia e le mense, sono possibili grazie ad alcune entrate che provengono dagli affitti. Per le 18 aule occupate in due piani dal liceo Seguenza nel bel plesso di viale Principe Umberto, dovrebbero essere pagati due canoni d'affitto per un totale di 12 mila euro al mese. Cifra della quale ai padri Rogazionisti quest'anno scolastico non è stato corrisposto nemmeno un centesimo. Eppure nel settembre scorso in un incontro tra Accorinti, il preside del Seguenza e il direttore di Cristo Re, il sindaco della città metropolitana aveva rassicurato le parti che, nonostante le difficoltà, tutto sarebbe stato sistemato. Poi la sua sostituzione e i nuovi contatti con il successore, Calanna. Nuovo incontro, redazione di un bilancio preventivo nel quale era stata inserita la somma di 150mila euro per Cristo Re, poi le nuove dimissioni. Insomma non se ne viene a capo e i padri Rogazionisti hanno già presentato il 2° sfratto giudiziale. Per mantenere aperta la mensa del povero, spiega allarmato il direttore p. Claudio Marino, non si stanno pagando nemmeno i dipendenti dell'istituto. Al danno si aggiunge la beffa una Rsa avrebbe chiesto in affitto i locali attualmente occupati dalla scuola offrendo 15 mila euro al mese, accordo saltato vista l'attuale situazione che ha prodotto anche una richiesta di risarcimento danni di 180 mila euro. In tutto questo c'è da sottolineare che i prodotti alimentari dati a Cristo Re dalle raccolte del Banco alimentare servono oltre che la mensa anche 150 famiglie a cui viene donato il pacco alimentare. Al momento, per scongiurare l'immediata chiusura dell'attività benefica, l'unica speranza è che arrivi dal Comune il cofinanziamento per la mensa del povero di quasi 50 mila euro per gli anni 2016/2017. Ma potrà servire a coprire solo qualche mese. Dopodiché il problema si riproporrà e si rischierà nuovamente la chiusura della mensa.
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