A Galati la calma è durata appena di quindici giorni. Le mareggiate ed il forte vento di scirocco che nelle ultime 24 ore stanno flagellando anche il litorale messinese, ha riportato paura e danni nel villaggio della zona sud. La violenza del mare in poche ore ha completamente vanificato gli interventi realizzati lo scorso 7 settembre dalle ruspe del Comune che avevano ricostruito sulla spiaggia le dune di sabbia.
Una barriera assolutamente temporanea, chiamata a difendere le case, i terreni e gli esercizi commerciali del litorale, ricostruita ad appena 24 ore dal precedente intervento compiuto con i mezzi della protezione civile. Ma le mareggiare delle ultime ore hanno completamente cancellato le dune, una protezione davvero labile, ed ora il villaggio è nuovamente alla mercè dei marosi. Stamattina alcuni abitanti di Galati marina, come accade spesso in questi casi, si sono recati sulla spiaggia per rendersi conto di quanto accaduto durante la notte.
E com'era ampiamente prevedibile non hanno trovato traccia della barriera protettiva. Ormai è chiaro che serve una soluzione definitiva per evitare che ad ogni sciroccata chi abita in questo villaggio della zona jonica Galati debba vivere con il terrore che il mare gli arrivi in casa. Al momento esistono due progetti ma solo sulla carta. Uno riguarda la rifioritura dei massi esistenti a protezione delle Case raciti. E successivamente la realizzazione di una barriera di massi che vada da Galati fino alla foce del torrente. Progetto quest'ultimo che si è arenato, è il caso di dire, nelle solite lungaggini burocratici all'assessorato regionale territorio ed ambiente a Palermo.
Ma a Galati gli abitanti sempre più spaventati non intendono aspettare la distruzione delle loro case e sono pronti ad avviare azioni eclatanti di protesta. L'idea che la burocrazia possa rallentare l'inizio di lavori necessari per tutelare l'incolumità dei cittadini non può che riempire di rabbia ed indignazione.
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