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È finita la farsa dell’isola che non c’è. E non ci sarà

È finita la farsa dell’isola che non c’è. E non ci sarà

Non poteva che finire così, una storiaccia come quella dell’isola pedonale. La farsa, così l’avevamo definita e così possiamo definirla tutt’oggi, a sipario calato, si è rivelata tale fino all’ultimo. Concludendosi con la morte di ogni principio democratico. Hanno perso tutti senza nemmeno giocare la partita, perché due consiglieri comunali, Nicola Cucinotta ma soprattutto Pippo Trischitta, si son portati via il pallone.

Come scrivevamo ieri, da tempo non era più una questione di via dei Mille, viale San Martino o chissà quale altra strada da pedonalizzare. Era una guerra di logoramento, portata avanti da due generali senza esercito, armati però di ordigni potentissimi, centinaia di emendamenti e sub-emendamenti. Una guerra che si sarebbe conclusa solo se e quando qualcuno avesse alzato bandiera bianca perché, appunto, logorato.

Lo ha fatto ieri il vicesindaco Gaetano Cacciola. Alla fine è stato lui, e non chi avrebbe dovuto farlo davvero, a scusarsi con la città. E ha deciso di stendere un velo pietoso su una delle pagine più brutte (sì, brutte) di un consiglio comunale che in questo mandato davvero raramente è riuscito a brillare (eufemismo, lo chiariamo per i meno sagaci). Dopo l’ennesimo dibattito inconcludente, di fronte alla furia “emendatrice” di Trischitta che ancora ieri continuava a produrre scartoffie in barba ad ogni parvenza di buon senso, Cacciola ha detto basta: «Ritiro la delibera. Scusateci, è stata un’occasione persa». Ha lasciato il campo con eleganza, l’assessore, rifilando uno schiaffo morale a chi ha deciso che di questo argomento non si sarebbe dovuto discutere, che su una qualsiasi ipotesi di isola pedonale, che fosse quella dell’Amministrazione, di uno o più consiglieri, non si dovesse esprimere un voto.

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